Si chiude il cerchio sulle nomine del Cda di ViAcqua, l’azienda partecipata nata dalla fusione di Avs e Acque Vicentine, che gestirà l’acqua di Vicenza e provincia.
Le nomine definitive, con i relativi ruoli, saranno ufficializzate il prossimo 29 gennaio, ma nel frattempo la cinquina sembra essere sentenziata.
Angelo Guzzo, già presidente di Acque Vicentine, ricoprirà la stessa carica nel nuovo ‘colosso’ dell’acqua, mentre come rappresentanti dei 10 comuni più grandi, al suo fianco, sono confermati Luigi Schiavo, imprenditore di Schio e quasi certo A.D. e Paola Campagnolo, commercialista di Valdagno. A rappresentare i comuni più piccoli saranno quasi certamente Giuseppe Bortolan, sindaco di Bressanvido e Pia Clementi, avvocato di Schio. Sono questi due ultimi quelli che potrebbero essere sottoposti ad un ‘ribaltone’, nel caso ci fossero pressioni da parte del 20% dei comuni votanti, che potrebbero imporsi per proporre una nuova candidatura. Pare però che l’eventualità sia molto remota ed i 5 nomi del nuovo Cda viaggiano a vele spiegate verso la conferma.
Un consiglio di amministrazione poco politico e molto tecnico, formato da professionisti in vari settori, che ‘incastrando’ le loro competenze, potrebbero garantire valore aggiunto alla nuova partecipata.
Angelo Guzzo infatti è specializzato nella parte commerciale, Luigi Schiavo è imprenditore nel settore edile, Paola Campagnolo, essendo commercialista, ha profonda dimestichezza con l’aspetto economico e finanziario, Giuseppe Bortolan è un sindaco e quindi in grado di comprendere le esigenze dei ‘proprietari’ dell’azienda mentre l’avvocato Pia Clementi è un asso con la legge.
La polemica sul conflitto di interessi
Da quando sono emersi i nomi designati a ricoprire i vari incarichi all’interno del Cda di ViAcqua, si susseguono chiacchiere su un probabile conflitto di interessi che potrebbe riguardare il quasi certo A.D. della nuova partecipata. Luigi Schiavo, imprenditore nel settore edile, da più parti è stato accusato di voler ricoprire il ruolo per favorire l’azienda di famiglia nelle gare di appalto di ViAcqua.
Ma a chi gli punta contro l’indice, Luigi Schiavo, risponde con un laconico “Chi parla di conflitto di interessi con la mia nomina in ViAcqua dimostra di non conoscere tecnicamente come funzionano gli appalti. Nel caso di ViAcqua, l’azienda di famiglia non potrà concorrere alle gare d’appalto, quindi chiunque faccia cenno a questo aspetto della mia nomina, parlando di conflitto d’interesse, dimostra solo incompetenza. Io ho dato la disponibilità del mio tempo e del mio bagaglio professionale per metterli al servizio della comunità. Dal mio punto di vista, il primo passo con la nuova società dovrà essere quello di armonizzare le due strutture esistenti inserendole nello stesso binario”.
Lo ‘scippo’ a Thiene
Non si placano, intanto, le polemiche sul ‘furto’ a Thiene della partecipata Avs, da anni, ‘monopolio’ del comune dei Colleoni. Il sindaco Giovanni Battista Casarotto aveva puntato su Giovanni Cattelan, ex presidente di Avs e attore principale della trattativa per la fusione della partecipata con Acque Vicentine. Cattelan, ma i giochi non sono ancora definitivamente chiusi, non solo non sarà amministratore delegato, ma pare che per lui non sia stato ritagliato nemmeno un piccolo ruolo. Qualcosa che ha deluso il primo cittadino thienese che ha lottato strenuamente per imporre un giovane che a suo dire, ha dato tanto ad Avs ed avrebbe, sempre secondo il sindaco, tutti gli attributi per sedere sulla poltrona. Il colpo di coda del sindaco Valter Orsi, che ha mostrato astuzia, furbizia e quel pizzico di malizia che occorre in politica, facendosi forte anche del ruolo in provincia e dell’amicizia con alcuni sindaci che lo hanno aiutato a far valere il nome di Schiavo, ha spodestato Thiene. Una sorta di svolta quasi storica che ha fatto storcere il naso ad alcuni amministratori del Pd che probabilmente avrebbero voluto che Thiene tuonasse di più, ma che poi si sono resi conto che il timido Casarotto è stato ‘vittima’ di giochi più ‘grandi’ di lui.
Anna Bianchini