Le pagelle assegnate sono riferite al solo secondo semestre 2021, dato che i primi sei mesi erano “condizionati” dalla pandemia. I giudici, questa volta, sono stati i membri della Quinta commissione Sanità del consiglio regionale del Veneto. Sotto la lente d’ingrandimento, le performance dei direttori generali delle Ulss. Si attendono adesso, quelli della giunta, che a disposizione ha un punteggio potenziale pari a 60. Un direttore generale può dunque arrivare ad avere 100 punti, ma è un traguardo che non tutti riusciranno a raggiungere.I consiglieri della Quinta commissione hanno dato il massimo dei voti, 20/20, solo a 6 direttori su un totale di 13. A pesare negativamente sono stati soprattutto i giudizi sulla nota dolente, le liste d’attesa. Queste riguardano 21 prestazioni sanitarie come Oculistica, Ortopedia o relative a tac . Il voto più alto l’ha preso Azienda ospedaliera di Padova con un 100%. Secondo posto all’Ulss 9 Scaligera (99,23%). Terzo posto all’Ulss 4 Veneto Orientale (98,21%), Quarto posto allo Iov (97,06%), Quinto posto è stato riservato alla nostra l’Ulss 7 Pedemontana (93,91%). Quindi l’Azienda ospedaliera di Verona (91,91%).
Tutte le altre sono sotto il 90%, fanalino di coda l’Ulss 3 Serenissima con 78,71%. Alla voce rispetto dei tempi di attesa classe B, i consiglieri regionali hanno così dato 4 voti allo Iov, 3 alle Ulss 2, 4, 7, 9 e alle due Aziende ospedaliere; tutte le altre Ulss si sono dovute accontentare di soli 2 voti.
“Se nella valutazioni dei DG delle Ulss il nodo delle liste d’attesa ha in alcuni casi pesato in modo negativo, non c’è dubbio che rispetto allo scenario fortemente carente della sanità veneta queste restino ancora generose”. Il giudizio è della consigliere regionali del PD Veneto e componenti della commissione Sanità, Anna Maria Bigon e Francesca Zottis.
“Basti solo pensare al fatto che per recuperare i ritardi nelle liste d’attesa la Regione ha speso 40 milioni di euro, di cui circa 9,5 destinati al privato convenzionato. Ma ad oggi rimangono molte le segnalazioni sull’impossibilita di accedere ad una visita nei tempi prescritti dal medico di famiglia. Non si capisce dunque come siano state spese queste risorse. Lo stesso dicasi nel caso dell’applicazione delle schede: esiste un divario ancora preoccupante tra ciò che sta scritto sulla carta e quanto si realizza nella realtà in termini di dotazioni e servizi. E a fronte della richiesta di audizione dell’assessore Lanzarin, dedicata in primis alle liste d’attesa, dobbiamo ancora ricevere risposta. La situazione, ripeto, è gravissima: i punteggi assegnati ai DG non tengono conto di questo quadro pesantemente deficitario”.
PARZIALE
Complessivamente, come si può vedere nella tabella a lato, i consiglieri regionali hanno dato 20/20 solo a sei aziende sanitarie: l’Ulss 2 Marca Trevigiana di Francesco Benazzi, l’Ulss 9 Scaligera di Pietro Girardi, l’Azienda ospedaliera di Padova di Giuseppe Dal Ben, l’Azienda ospedaliera di Verona di Callisto Bravi, lo Iov di Patrizia Benini, Azienda Zero di Roberto Toniolo. A seguire con 19,5 punti le Ulss 4 Veneto orientale di Mauro Filippi e la 7 Pedemontana di Carlo Bramezza; con 19 punti l’Ulss 1 Dolomiti di Maria Grazia Carraro e l’Ulss 6 Euganea di Paolo Fortuna; infine con il voto più basso, 18,5, l’Ulss 3 Serenissima di Edgardo Contato, la 5 Polesana di Patrizia Simionato, la 8 Berica di Maria Giuseppina Bonavina.
A questi voti vanno sommati quelli dei sindaci: 20 voti alle Ulss 2, 3, 4 e 5; 19 voti alle Ulss 1, 6 e 9; 18,12 voti all’Ulss 7; 16 voti all’Ulss 8.
Il risultato parziale, 5. commissione e sindaci, è il seguente : 38 voti all’Ulss 1; 40 voti all’Ulss 2; 38,5 voti all’Ulss 3; 39,5 voti all’Ulss 4; 38,5 voti all’Ulss 5; 38 voti all’Ulss 6; 37,62 voti all’Ulss 7; 34,5 voti all’Ulss 8; 39 voti all’Ulss 9.
Fonte Il Gazzettino