C’è “un post dai contenuti falsi, anche perché in quel locale non si sono mai esibiti i Pitura Freska”, dietro la denuncia presentata dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia nei confronti di Natalino Balasso, noto comico del polesano. Ma non solo non si è mai esibita la band, il punto è che Zaia è stato accusato di procacciare ‘troie’ a fine del concerto quando faceva il p.r.
“Mettetevi nei miei panni, sono stato diffamato, vorrei vedere voi al mio posto, accusati di reato di prostituzione quando, tra l’altro, in quella data citata nel post incriminato, non solo non c’è mai stato un concerto dei musicisti citati nel post, ma non esistono nemmeno quelle circostanze.
Un governatore ferito, disposto ad accettare le scuse di Natalino Balasso, da lui denunciato per un post non creato dall’artista di porto Tolle, ma che lui ha a sua volta condiviso e che ha generato un fiume in piena di commenti lesivi dell’immagine di Zaia e sul quale non è disponibile a passare sopra. Un post che Balasso aveva condiviso il 7 maggio 2020, ottenendo 8762 like, 1096 condivisioni e 1102 commenti.
Aveva avuto gli onori della cronaca nazionale la denuncia presentata dal presidente della Regione Veneto nei confronti del noto comico veneto, che dopo aver appreso dai giornali di essere stato querelato da Zaia si era chiesto il perché, dichiarando di non avere soldi e di dover scegliere la galera in caso di condanna. Oggi, da Marghera, nel consueto appuntamento con la stampa, Zaia è entrato nel merito di quello che ha definito un episodio che gli ha fatto molto male: “Sono un amministratore ma ho anche una famiglia, ho tutti gli screenshot di coloro i quali hanno commentato sul profilo facebook di Natalino Balasso, che avrebbe dovuto cancellare il post condiviso, una volta appreso che l’autore stesso ne aveva chiesto la rimozione. La denuncia non riguarda solo Balasso, ma anche altre persone, per la stessa motivazione”.
Nelle frasi, che hanno fatto il giro del web e risalenti a diversi mesi fa, era scritto che durante un concerto dei Pitura Freska Zaia sarebbe stato disponibile, per i presenti, a mettere a disposizione “delle troie”. Frasi forti che, come ha spiegato lo stesso Zaia, nulla hanno a che fare con l’arte e con la satira, di cui il governatore ha dichiarato di avere grande rispetto. “Non ho mai querelato un comico, non ho mai censurato la satira, ci sta. Che non si dica che io sono un censuratore, quel post era veramente lesivo della mia immagine, che curo nei dettagli anche quando vado a fare la spesa, spingendo il carrello.
Il presidente della regione era pronto da giorni a spiegare la vicenda Balasso, formulando apprezzamento nei confronti della sua arte, seppure spesso gli si fosse rivoltato contro. “Qui non è stato censurato uno spettacolo, o un contenuto di Balasso, ma un post falso e condiviso che ha generato tante di quelle offese nei miei confronti da rimanere inorriditi”.Zaia si è dilungato sul ruolo dei social e sulla responsabilità di chi possiede un profilo, specie quando si è personaggi pubblici. “Io sto attentissimo a quello che condivido sulla mia pagina facebook, sto attento persino alle foto dei paesaggi. Sui social basta anche un errore leggero per scatenare il putiferio”.
Il presidente del Veneto ha poi citato un caso passato di denuncia, in cui venne accusato di fare uso di droghe. “Avrei potuto distruggerlo in sede giudiziaria, ma ho ritirato la denuncia e ho chiesto a questo medico di fare un anno di servizio di volontariato per gli anziani. Ogni mese mi mandava un report dettagliato. Non ho mai chiesto soldi come risarcimento e anche a Natalino Balasso basterebbe ammettere di avere sbagliato e tutto finisce lì”.
In passato ho avuto un piccolo screzio con Il Pojana, amico dell’assessore Roberto Marcato. Anche con lui c’è stato un problema, ma non relativo ai contenuti della sua arte, ma perché in una circostanza diede delle informazioni sbagliate lesive della mia immagine. Ho chiarito anche con lui”.
di Redazione Altovicentinonline