Sono passati 30 anni, da quell’ 11 Settembre 1992 quando Monsignor Narciso Zordan, sacerdote padovano nato nel Comune di Zugliano, spirò all’ ospedale di Thiene. Don Narciso era nato a Centrale nel 1926. Insieme al fratello don Domenico entrò giovanissimo nel Seminario del Barcon di Thiene per poi continuare presso il collegio vescovile di Palazzo Cornaggia sempre a Thiene e poi via verso Padova. Don Narciso fu incaricato inizialmente come vice rettore degli Orfanotrofi Riuniti della città del Santo e successivamente direttore della Mensa Universitaria Leopardi che si trovava vicino il Prato della Valle e Santa Giustina. Don Narciso, conosciuto a Centrale famigliarmente come ” Ciso” in quegli anni si fece interprete dell’ inquietudine dei giovani che arrivavano da lui. Anticipo’ quasi l’ amore prediletto che anni dopo papa Wojtyla avrà per tutti i giovani ” speranza e futuro del mondo”. Erano anni duri in Italia e anche a Padova le BR lasciavano il segno. Don Narciso potremmo definirlo un diplomatico dal cuore buono. Intesseva relazioni con il mondo diplomatico e universitario di Padova, con militari, con il clero. Tanto che negli anni ‘ 80 fu investito del titolo di Monsignore e di Canonico Onorario della Cattedrale. Molto amico dell’ anziano vescovo cappuccino Girolamo Bortignon, poi del breve servizio di Filippo Franceschi fino ad Antonio Mattiazzo. Tutti questi vescovi, insieme ad altre autorità fecero negli anni visita alla sua casa natale nella Contrada Madonnetta. La Madonnetta di quegli anni, fu fucina di tanti sacerdoti e religiosi/e. La famiglia Zordan soltanto donerà 3 figli alla Chiesa e poi i fratelli Maculan altri 2. Lo Spirito Santo soffiava davvero in quegli anni sotto il campanile della vecchia chiesetta, primo amore di Don Narciso e dei fratelli Don Domenico e Gildo. Don Narciso non ha fatto in tempo di realizzare il suo sogno di ritirarsi un giorno in pensione nella sua contrada. Sorella morte lo colpì a poco più di 60 anni. Nel 1997 succederà la morte di Don Domenico e l’ ultimo fratello dei Servi di Maria, morirà da Monaco ed esegeta a 90 anni durante il primo lockdown da Covid. Grande preparazione spirituale da parte del nipote Luca che negli anni ha raccolto un piccolo archivio dei suoi zii. Luca oggi interpreta le azioni di Don Narciso più sul piano Laico , militante e politico. Avendo a cuore il futuro dei più giovani tra Dio, musica trap e graffitti. Altra vocazione, ma lo stesso intenso amore ereditato dalla famiglia. ( Cicoria Red).
Zugliano non dimentica Mons. Narciso Zordan, sono passati 30 anni dalla morte di “Ciso”
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