di Nicola Perrone
Occhi puntati sul risultato della Lega alle elezioni regionali della Toscana. Lunedì pomeriggio si saprà quale peso ha oggi, e potrà avere in futuro, una Lega a guida Roberto Vannacci, il generale che in Toscana ha gestito personalmente tutta la campagna elettorale. Ormai è chiaro che nella Lega il dibattito è partito e lo scontro, anche se resta sottotraccia, è forte, difficile da tenere a bada ancora a lungo. Questo perché, di fatto, nella Lega si vedono già due linee politiche: quella nazional centralista legata a ‘vota Salvini Presidente e Vannacci Vicepresidente’, quella dei territori, dei Popoli del Nord capeggiata dai Governatori: Zaia in Veneto, Fontana (e il segretario Romeo) in Lombardia, Fedriga in Friuli Venezia Giulia.
Cosa potrebbe accadere? Vero che per le politiche si voterà nel 2027, ma la strada leghista è tutta in salita, per questo bisogna cominciare a pensarci da subito. Considerando che i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni conquisteranno il primo posto, e la gran parte dei posti in Parlamento. Di qui il il ragionamento che, forse, alla fine si imporrà: meglio ‘staccarsi’, creare due forze politiche distinte e federate – sulla falsariga della Cdu-Csu in Germania– per poi capitalizzare al meglio i consensi nei diversi territori. Una prospettiva che potrebbe creare problemi al campo del Centrodestra soprattutto per quanto riguarda il risultato del Senato dove la maggioranza sarebbe in bilico. La Lega a trazione Salvini-Vannacci potrebbe caratterizzarsi sempre più come nazional-sovranista-identitaria andando a pescare voti soprattutto nel Centro-Sud Italia; la Lega dei Popoli del Nord (o Fronte del Nord) punterebbe più sul buon governo dei territori, la vicinanza con l’elettorato sensibile e voglioso di più autonomia dai Fratelli che governano da Roma.
Sulla base dei sondaggi usciti finora, incrociandoli con i risultati elettorali del passato, una ipotesi realistica potrebbe rivelarsi questa: Fratelli d’Italia al comando con il 29 per cento dei consensi; Lega di Salvini-Vannacci con l’8-9 per cento preso soprattutto nel Centro-Sud; Lega dei Popoli del Nord al 9 per cento. Facendo una stima dei 400 seggi alla Camera, se non cambia l’attuale legge elettorale, si potrà avere: Fratelli d’Italia prima forza (con molti uninominali vinti) 120-125 seggi; Lega Salvini-Vannacci 30-35 seggi; Lega Popoli del Nord 30-35 seggi; Forza Italia 30-35 seggi. Il Centrodestra avrebbe sempre la maggioranza ma con i leader dei territori ci potrebbe essere più instabilità. Più complicata la ripartizione dei 200 seggi al Senato. Fratelli d’Italia potrebbe averne 60-62; 13-15 la Lega di Salvini-Vannacci; 10-12 la Lega dei Popoli del Nord e 13-15 Forza Italia. Il Centrodestra potrebbe avere una maggioranza borderline. Con questi numeri, risulta chiaro, il peso e la forza politica della coppia Salvini-Vannacci sarebbe molto ridimensionata. Infatti basterà che la Lega dei Popoli del Nord conquisti anche solo 25-30 parlamentari per avere immediato potere di veto sulla maggioranza.
