Assegno alle mamme già fin dalla gravidanza e nido per le coppie meno abbienti. Il sogno di molti mogli e mariti, che vorrebbero diventare genitori ma non lo fanno perché ritengono di non avere risorse economiche sufficienti, potrebbe realizzarsi grazie alla nuova legge ‘Famiglia’ che la Regione Veneto sta mettendo a punto.

10 milioni di euro per il primo anno di attuazione, una programmazione triennale e l’esperimento degli asili nido gratuiti sono le misure che la giunta di Luca Zaia si è prefissata di istituire entro il termine della legislatura.

“Questa legge non sarà solo un programma di intenti ma un provvedimento immediatamente operativo – ha sottolineato Manuela Lanzarin, assessore al Sociale – Credo che il vero punto innovativo di questa legge stia nell’introduzione del nuovo concetto di ‘fattore famiglia’: uno strumento per definire con equità le condizioni economiche e sociali delle famiglie nell’accesso ai servizi a domanda individuale, come asilo nido, centro estivo, impianti sportivi, refezione e trasporto scolastico, e ai contributi regionali”.

La legge quadro è già realtà.

“Giunta e Consiglio hanno ora l’impegno codificato ad orientare scelte e interventi concreti a tutela del valore sociale della natalità e della genitorialità – ha continuato l’assessore – Si tratta di un provvedimento che ha il respiro di una legge di programma, perché intende mettere al centro la maternità e la paternità in tutte le fasi della vita agevolando i nuclei familiari, in particolare quelli più in difficoltà, nell’affrontare la sfida di generare, crescere ed educare i figli. Un provvedimento che assume una valenza ancora più significativa in questa fase di emergenza inedita che sta mettendo a dura prova le famiglie e le scelte di genitorialità, ma che, al tempo stesso, ha messo in luce la tenuta e il valore sociale dei legami familiari. Degli altri interventi previsti dalla legge, alcuni sono già realtà in Veneto – ha concluso Manuela Lanzarin – come il sostegno alle famiglie monogenitoriali, le famiglie con orfani, quelle numerose, i sussidi pubblici per il diritto allo studio, la creazione di Alleanze locali per la famiglia, con il coinvolgimento diretto di comuni, associazioni, terzo settore.  Ma il punto di forza della legge quadro è il riconoscimento della dimensione ‘famiglia’ in tutte le diverse declinazioni della politica regionale: nella pianificazione sociale e territoriale, nelle politiche assistenziali, in quelle per l’infanzia e per la terza età, nelle politiche per il lavoro e in quelle abitative. E ogni scelta politica e amministrativa, o spesa futura, dovranno essere valutati anche per il loro impatto sulle famiglie”.

di Redazione Altovicentinonline

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