“Con l’autonomia delle Regioni, 30 miliardi di tesoretto per il paese. 17 Regioni su 20 hanno o vogliono l’autonomia, non ci sono più scuse”. Luca Zaia, governatore del Veneto e protagonista indiscusso in merito alle richieste di autonomie regionali, è tornato a parlare della necessità da parte del governo Lega-5 Stelle di “chiudere il cerchio” e arrivare alla firma dell’intesa e alla discussione in parlamento.
Giustifica i continui slittamenti sottolineando che “servono i tempi delle grandi riforme”, ma è consapevole che adesso parlare di “resistenze non ha senso, anche perché in Veneto, ad esempio, sull’autonomia il Movimento 5 Stelle è in pieno accordo”.
Sarà Matteo Salvini ora a dover decidere quanto intende spingere sul tema, soprattutto visto che dopo aver annunciato che l’autonomia slitterà a fine anno ha dichiarato di voler accelerare i tempi.
“Non si può spaccare l’Italia in 2” è il timore di Lugi Di Maio, vicepremier pentastellato, il quale deve però fare i contri con un partito che è sceso intorno al 20% dei consensi, contro una Lega che vola sul 35%.
“Le difficoltà sono soprattutto per quanto riguarda infrastrutture, beni culturali, impatto ambientale e sanità per la parte che non ci compete ancora – ha spiegato Zaia – L’autonomia fa bene a tutti, soprattutto alle regioni meno virtuose. Gli sprechi degli enti pubblici oggi ammontano a 30 miliardi di euro, se tutti fossero virtuosi ci sarebbe questo tesoretto a favore del paese. In Italia le entrate sono inferiori alle uscite ed è arrivato il momento di invertire la marcia. L’autonomia – ha concluso il governatore – rappresenta una visione di modernità di un paese, come c’è in Germania, Stati Uniti d’America, Gran Bretagna. Gli sprechi di alcune regioni sono dannosi per le regioni stesse”
A.B.
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