“I nostri produttori avicoli hanno pagato carissimo il costo dell’influenza aviaria che si è abbattuta sugli allevamenti del Veneto una decina di anni fa, con pesantissimi danni economici diretti e indiretti. Negli anni con consistenti investimenti si sono impegnati al massimo nell’adottare tutte le necessarie misure di biosicurezza per evitare il contagio e la sua diffusione, le più strette forme di prevenzione e la guardia più alta possibile, mettendo in campo tutti gli strumenti e le forze a disposizione per evitare che l’epizoozia si ripeta”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, è preoccupato ma ottimista. Assieme al collega alla sanità Luca Coletto, dal quale dipendono i Servizi Veterinari regionali e sul territorio, si tiene costantemente informato sulla situazione, a fronte di focolai che si sono accesi a stagione estiva ancora in corso e quella meno clemente è alle porte .

Al momento, tutti i campionamenti effettuati negli allevamenti hanno dato esito negativo. In forma cautelativa, si sta provvedendo all’abbattimento preventivo dei capi presenti in un allevamento del Polesine, dove gli allevamenti sono strettissimo controllo veterinario dal 14 agosto, che fa parte dello stesso circuito produttivo di quello contaminato da virus H7N7 ad alta patogenicità nella vicina Emilia Romagna. “L’abbattimento preventivo è stato autorizzato dal Ministero in considerazione dei contatti con gli allevamenti risultati infetti in Emilia e dei tempi di incubazione della malattia. E’ una misura prevista dalla normativa vigente scaturita dalle esperienze maturate in occasione di altri casi di infezione da virus influenzali ad alta patogenicità. Su tutto il territorio nazionale – ha ricordato Manzato – sono stati posti stringenti controlli sugli allevamenti della filiera avicola interessata, istituendo attorno ai focolai cosiddette zone di protezione, zone di sorveglianza e zone di sicurezza (in cui ricadono alcuni Comuni della provincia di Rovigo ), con la previsione di misure di prevenzione adeguate alle zone stesse . Domani a Roma ci sarà, alla presenza del ministro Beatrice Lorenzin, un incontro tecnico dove si farà il punto della situazione e potrebbero essere prospettate ulteriori misure. Non risulta alcun pericolo per l’uomo e la salute umana, che non sembra dover temere il virus incriminato – prosegue Manzato – ma il contagio va fermato a tutti i costi. Dobbiamo evitare ulteriori pesanti contraccolpi economici al sistema produttivo, tenuto conto che l’Italia è anche paese esportatore di prodotti avicoli e che il Veneto, dove peraltro è cambiata la strutturazione stessa degli allevamenti rispetto ad una quindicina d’anni fa, è regione leader nelle produzioni avicole di carni e uova”.

di Redazione Thiene On Line

 

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