“Le piazze sono sempre un segnale, ma non è detto che il loro messaggio sia positivo. Chi nega 130 mila morti e la sofferenza di chi si ammala, parlando di dittatura mentre manifesta liberamente senza distanziamento, non può essere ascoltato. Bisogna limitare i contagi e per farlo è fondamentale abbattere la presenza di positivi nei luoghi affollati, specialmente se al chiuso. Il green pass assolve a questa esigenza, è un passaporto verso il ritorno alla libertà. Chi non vuole vaccinarsi o semplicemente fare un tampone non può costringere tutti gli italiani a un nuovo lockdown o ad altre limitazioni. Per fortuna l’andamento della campagna vaccinale dimostra che gli italiani, anche i più giovani, credono nel vaccino. A spaventarmi è l’irresponsabilità di pochi che, da qualsiasi parte giunga, non deve essere per nessun motivo cavalcata. Il fanatismo no vax non può trovare asilo politico”. Lo ha detto Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato e responsabile del movimento azzurro per i rapporti con gli alleati, in un’intervista a La Stampa.

“Ancora oggi ci sono 10 vaccini obbligatori senza i quali i bambini non possono andare a scuola. Chi ha la responsabilità dei nostri figli, come il personale scolastico docente e non, deve dare il buon esempio vaccinandosi. E se non vogliono vaccinarsi, non devono poter entrare in classe. L’anno scolastico deve svolgersi con i ragazzi tra i banchi e in sicurezza, va scongiurato il ritorno della didattica a distanza che è stata un’esperienza disastrosa”.

C’è chi vuole il green pass anche in hotel e spiagge

La malattia non va in vacanza, ma noi vorremmo partire con serenità e in sicurezza. L’Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare (Apmarr) lancia un appello alle istituzioni: “Chiediamo al Ministro Speranza, ai Sottosegretari Costa e Sileri e al Presidente della Conferenza Stato-Regioni Fedriga di rendere obbligatorio l’utilizzo del green pass anche per l’accesso a hotel, strutture ricettive, spiagge e stabilimenti balneari italiani, in modo da riuscire a creare delle vere e proprie bolle Covid-free a tutela delle persone con patologie croniche autoimmuni che hanno un sistema immunitario più fragile e sono quindi maggiormente esposte ai rischi di contagio. Abbiamo anche noi diritto, come il resto degli italiani, a goderci un periodo di vacanza e riposo in questi mesi estivi ma avvertiamo l’assoluta necessità di farlo in sicurezza, adottando tutte le precauzioni necessarie a prevenire qualsiasi tipo di rischio di contagio, che nel caso di noi pazienti con patologie croniche autoimmuni può avere delle conseguenze gravi, pregiudicando ulteriormente il nostro stato di salute”. Sono 1,5 milioni gli italiani affetti da una malattia autoimmune o autoinfiammatoria, 5 milioni invece quelli che hanno un sistema immunitario più fragile. Fragilità acuita ancor di più dal fatto che molte tra queste persone non abbiano ancora potuto sottoporsi alla vaccinazione, vista la necessità di non sovrapporsi al trattamento farmacologico e alle terapie in atto per tenere sotto controllo la propria patologia. “Tutti noi abbiamo diritto a goderci attimi di spensieratezza e di relax senza il timore di contrarre il virus- prosegue Celano- Molti di noi non hanno potuto vaccinarsi e altri, seppur vaccinati, convivono con un sistema immunitario ‘precario’. Mi piacerebbe tornare ad ascoltare messaggi positivi sulla necessità dell’immunizzazione di gregge, anche legando l’accesso a determinate attività solo dopo essersi fatti il vaccino oppure con un tampone negativo. Ecco perché chiediamo che all’interno delle strutture ricettive e balneari italiane si creino delle bolle Covid-free e l’accesso sia regolato in maniera esclusiva attraverso il green pass, rispettando una delle tre condizioni previste attualmente dal documento: completamento dell’intero ciclo vaccinale, guarigione da Covid-19 o tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti alla partenza per le vacanze. La disponibilità del vaccino contro il Covid-19- conclude Celano- è un’opportunità che abbiamo tutti il dovere di cogliere prontamente per contribuire a controllare la pandemia e poter così riprendere al più presto la nostra vita sociale e le nostre attività, senza penalizzare ancor di più le categorie più fragili”.

Fratelli d’Italia: ‘Non siamo no vax’

“Una certa stampa ci affianca ai no vax e questo è errato. Fratelli d’Italia non si è mai detta contro il vaccino. Quanto accaduto nelle piazze, con le proteste sul green pass, dovrebbe invece porre delle domande sulle scelte del governo. La pandemia fino a oggi è stata gestita malissimo, il dibattito è stato ideologizzato e trovo gravi le parole di Draghi quando dice che non vaccinarsi significa morte. Certe dichiarazioni andrebbero calmierate e soprattutto, andrebbero fatte scelte diverse. Il green pass nella circolazione tra Paesi sarebbe stato utile, ma non condividiamo la sua attuazione in questa forma perché discrimina rispetto alle attività, sono sempre le stesse a essere penalizzate”. Così la vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Wanda Ferro a Sky Tg24. La pensa così anche l’europarlamentare ‘di casa nostra’ Sergio Berlato, che ha dichiarato: ‘Io non sono mai stato no vax, prova ne sia che sia io che la mia famiglia ci siamo vaccinati contro tutto ma abbiamo deciso di non farci inoculare queste sostanze geniche sperimentali’.

Salvini sta in mezzo, ma si vaccina

“Ho dormito poco e mi fa un po’ male la spalla, però che c’è chi sta peggio. Scherzi a parte, dobbiamo lavorare per mettere in sicurezza chi rischia di più: anziani, coloro che hanno altre malattie senza complicare l’estate e rovinare la vita ad altri milioni di italiani”. Così il leader della Lega Matteo Salvini oggi a Pesaro, dove è andato per sostenere la raccolta di firme per i referendum sulla giustizia. Salvini ha ribadito che la vaccinazione deve essere “una libera scelta per tutti, soprattutto per i ragazzi”. E a a proposito del boom di prenotazioni per il vaccino dopo l’annuncio del Green Pass, “io ho fiducia negli italiani, che non hanno bisogno di divieti, di multe, di obblighi e di burocrazia e sanno cosa devono fare. Quindi – ha detto – invito tutti a informarsi e a scegliere. Quello che non accetto è la multa, il divieto, la burocrazia. È un’estate già difficile se complichiamo la vita ai lavoratori rischia di diventare ancora più difficile. La gente deve poter scegliere liberamente, come ho fatto io, che mi sono vaccinato ma non voglio imporre a nessuno quello che ho fatto io. (Ansa)

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