Se le statistiche nazionali segnalano che meno di un italiano su due partirà per le vacanze estive, non è più rosea la situazione che emerge nell’Alto Vicentino. Thienesi e scledensi viaggiano meno e se con i risparmi di un anno di lavoro, qualcuno non riesce a rinunciare alle ferie fuori porta, ci pensa su più di una volta, selezionando mete economiche.


Basta la costosa Sardegna e le capitali europee, si ripiega su Spagna, Grecia e mari italiani. Clientela a caccia di last minute.Resistono le crociere, nonostante la tragedia della nave Concordia.

Il viaggio-vacanza è diventato un lusso ormai, mentre un tempo era un momento sacrosanto, dopo 12 mesi di lavoro. “In tanti ancora vengono ad informarsi, segno che viaggiare piace – spiega Laura Battistin dell’agenzia Haraka Viaggi di Motta di Costabissara – però le conferme tardano ad arrivare.
L’anno scorso, a maggio avevamo già definito un buon numero di viaggi, quest’anno a tutt’oggi, il mese di agosto, il più importante peri nostri affari, è ancora in sospeso.”
  

“Arrivano in agenzia pieni di entusiasmo.Però poi, quando vedono il preventivo – racconta Alberto Ceschi, titolare di Ceschi Viaggi – lasciano la conferma in sospeso, e, se questa arriva, arriva all’ultimo momento, piuttosto sotto data, magari a ridosso della partenza.Una volta non era così.
Oggi la famiglia aspetta per valutare le proprie disponibilità, un po’anche perché spera in un’offerta last minute.”’Si registra un calo delle prenotazioni rispetto allo scorso anno – conferma i dati allarmanti anche Giuliana Gramola dell’agenzia scledense Rigal Viaggi – e già eravamo in piena crisi’.

 Sopravvive grazie alla strategia intrapresa da qualche tempo, la moda della crociera, che resiste nonostante la crisi e la tragedia della nave Concordia. ‘La formula dei viaggi di gruppo ci ha consentito di resistere e incentivare il cliente, che oggi, con un minimo di 400 euro, può godere di un viaggio su una nave confortevole e piena di attrattive –

spiega Guido Maculan, titolare di un’agenzia di viaggi specializzata nelle crociere di gruppo, tra le prime tre in Italia – la partenza in comitiva permette di ammortizzare le spese. Inoltre, con l’offerta de
i ragazzi che fino a 18 anni, pagano solo le tasse, per una famiglia la crociera non è più un lusso come una volta’.

Alla domanda se la tragedia della nave Concordia ha condizionato le scelte dei vacanzieri, Maculan risponde: ‘ C’è da dire che chi ha prenotato un viaggio lo ha fatto precedentemente a quanto è accaduto all’isola del Giglio. Subito dopo il grave fatto di cronaca, qualcuno ha esitato un pò, ma poi, il mercato è ripreso ed ha confermato la prenotazione. E’ chiaro che la crisi scoraggia a viaggiare, e c’è una tendenza al risparmio che riduce a decidere all’ultimo momento.

 di Redazione Thiene on line

 

I dati nazionali: ‘Più della metà degli italiani non va in vacanza’

Le ombre della crisi si fanno sentire inevitabilmente sulle vacanze facendo rimanere a casa più della metà degli italiani; e per chi in ogni caso deciderà di partire il Belpaese rimane, almeno nell’80% dei casi, la meta preferita, contro un 15% che invece deciderà di trascorrerle oltre confine; sul fronte delle prenotazioni si impone ancora una volta il web, usato dal 21% dei vacanzieri, in particolare dai più giovani: questi gli elementi principali evidenziati dalla radiografia sull’estate degli italiani realizzata da Amadeus Italia, società specializzata nella distribuzione e nella fornitura di tecnologie avanzate per i viaggi e il turismo, in collaborazione con Federalberghi, l’organizzazione nazionale degli albergatori italiani.

Le previsioni stimano che gli italiani in vacanza saranno circa 27,8 milioni, pari al 46,1% della popolazione, che trascorreranno uno o più periodi di vacanza con almeno un pernottamento fuori casa. Ma quest’estate la maggioranza degli italiani (il 70%) non cambierà abitudini, lasciando invariato rispetto allo scorso anno, il numero di vacanze-viaggi anche di breve durata; il 19% afferma che ne farà meno e l’8% che ne farà qualcuna in più.

Il 79% dei nostri connazionali ha scelto o sceglierà l’Italia come meta della sua vacanza principale e solo il 15% andrà all’estero; il 6% non ha invece ancora deciso la destinazione. Rispetto all’anno scorso si registra un incremento delle località italiane a discapito di quelle straniere. In molti hanno infatti dichiarato che nel 2011 la loro vacanza principale è stata trascorsa nel 67% dei casi in Italia e nel 19% all’estero; solo il 14% afferma di non essersi messo in viaggio.

Il canale privilegiato per le prenotazioni rimane il web, scelto dal 21% del campione. Di questi il 10% ha prenotato solo il trasferimento (volo, auto, treno), il 9% l’offerta completa e l’8% solo l’alloggio. Sono i più giovani a usare internet per cercare la soluzione migliore, prenotando il mezzo di trasporto e la struttura, ma anche valutando un’offerta completa. Segue l’agenzia tradizionale con il 20% di prenotazioni, la vacanza ‘fai da te’ tramite il contatto diretto tra privati (il 14%) o la scelta di una struttura ricettiva (nel 10% dei casi). Il 20% degli italiani non farà prenotazioni. I dati dell’indagine “rispecchiano in modo puntuale la delicata situazione economica che gli italiani stanno affrontando – commentano Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi e Fabio Maria Lazzerini, amministratore delegato e direttore generale di Amadeus Italia – e che inevitabilmente si riflette sulle abitudini vacanziere. La contrazione della domanda turistica per questa estate e la tendenza degli italiani a rimanere in Italia, potrebbe essere un’opportunità per gli operatori di sviluppare sinergie, facendo sistema e proponendo un’offerta innovativa e personalizzata, attraverso l’impiego delle tecnologie, in grado di rivoluzionare – concludono Bocca e Lazzerini – l’esperienza del viaggiatore in fase di pianificazione, prenotazione e fruizione del viaggio”. (ansa)

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