In Veneto sono gli stessi commercianti a chiedere lo stop ai nuovi centri commerciali. “Non siamo contro la libertà d’impresa ma di sicuro siamo contro la proliferazione dei centri commerciali”, afferma infatti il presidente di Confcommercio Veneto Patrizio Bertin, che propone alla Regione Veneto di introdurre una “scadenza delle concessioni edilizie”. Perché “troppo spesso alla base delle nuove aperture ci sono concessioni vecchie non di anni, ma addirittura di decenni”, evidenzia Bertin partendo all’attacco: “si tratta di concessioni tossiche, nel senso che devono essere trattate, se mi si passa il paragone, al pari dei medicinali: dopo un tot di tempo scadono e assumerli fa solo male”. Nel mirino di Bertin c’è il nuovo centro commerciale ‘Hill Montello’, che potrebbe essere realizzato all’uscita di Montebelluna della Pedemontana veneta, ma il presidente di Confcommercio estende il discorso a livello generale.

“I consumi sono al palo, e con una popolazione in calo non potranno crescere, mentre il consumo di suolo, con tutti i suoi annessi e connessi in termini ambientali, è ai limiti di guardia. Anzi, direi che è ben oltre i limiti di guardia”. Senza contare poi che “in questi 15 mesi di vita – non vita a causa del Covid, ci siamo resi conto che le città, i paesi, sono sicuri se e in quanto ci sono le persone che li frequentano e ci sono gli esercizi commerciali e i ritrovi che li animano. Se continuiamo a creare centri commerciali fuori dei centri cittadini così come si prospetta per Montebelluna, significa che fra un po’ saremo costretti ad organizzare gite per gli anziani che vorranno poter fare un minimo di spesa”, conclude Bertin, che porta “i risvolti sociali e ambientali” a sostegno della sua richiesta alla Regione di fermare ‘Hill Montello’ e di introdurre la scadenza per le concessioni edilizie’.

Agenzia Dire

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