L’assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto ha incontrato stamani a Vicenza, nella sede della Prefettura messa a disposizione dal Prefetto Fallica, una delegazione del Comitato Vicentino Handicap che aveva organizzato un sit in davanti alla Provincia in occasione della presentazione dei corsi per geometri sulle barriere architettoniche e la progettazione di edifici accessibili.
L’incontro si è svolto in un clima di attenzione reciproca: da un lato i rappresentanti delle associazioni hanno fatto presente al rappresentante del governo regionale le loro vive preoccupazioni per la tenuta dei servizi a seguito della spending review e dei tagli che questo comporta alle conseguenti azioni regionali nei confronti dei centri diurni e del sistema della disabilità, in una realtà territoriale come la provincia di Vicenza; dall’altro Sernagiotto ha riconfermato la sua intenzione di rivedere il sistema di erogazione dei servizi, in condivisione con i Comuni e le famiglie, con l’obiettivo di mantenere vivo e preservare il modello veneto del sociale. Fra i temi toccati, e sui quali Sernagiotto ha confermato tutta la disponibilità al confronto “ma – ha detto – per decidere e non per lasciare le cose come stanno perché la situazione diventerebbe insostenibile”, l’eventuale compartecipazione alla spesa per il vitto e il trasporto fornito dai Ceod secondo alcune fasce di reddito (il Veneto è l’unica Regione in cui non esiste la compartecipazione); l’accessibilità ai servizi da parte di tutte le persone disabili (attualmente, secondo l’Assessore, sono almeno tremila le persone disabili che non hanno contatti con il sistema sociale pubblico); la revisione delle due leggi regionali n. 22 del 2002 sull’accreditamento e le autorizzazioni delle strutture e la n. 30 del 2009 sul fondo regionale per la non autosufficienza. La delegazione ha consegnato all’Assessore Sernagiotto un documento in cui sono state sintetizzate la protesta “contro la politica dei tagli al fondo sociale dei comuni” e contro “i balzelli sulla disabilità” e la richiesta di ‘potenziamento del fondo destinato alle politiche sociali dei comuni e del fondo per la non autosufficienza”.