“Il caldo c’è sempre stato, non è una novità”.

Con l’arrivo dell’estate e dei consueti titoli drammatici su città roventi e anziani a rischio, Vittorio Feltri torna a far discutere. In un editoriale tagliente, il fondatore di Libero attacca la “litania estiva” dei media, accusandoli di alimentare un allarmismo climatico esagerato e poco fondato. “Ogni mattina mi sveglio sperando in notizie interessanti, invece leggo del caldo”, scrive Feltri, criticando toni eccessivi su “bambini da proteggere, città che bollono, e monumenti in agonia”.

Secondo Feltri, il caldo estivo non è una novità ma una costante del clima italiano. “Negli anni ’60 ci si infilava nelle fontane, si boccheggiava come oggi. È sempre stato così”, afferma, citando le estati torride del 1918, 1947 e 2003 per smontare l’idea che l’attuale calura sia un’eccezione.

Chi alimenta l’allarme climatico, secondo Feltri, spesso lo fa per ideologia più che per reale preoccupazione. “Attenti all’ambiente, va bene. Ma cretini no”, conclude provocatoriamente.

In sintesi, per Feltri, più che il clima è l’uomo ad essere cambiato—e ad aver perso la memoria.

I.A.

“Un’estate più calda ogni anno”, i numeri che confermano l’allarme di Marco Rabito che pensa agli ultimi della società – AltoVicentinOnline

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