Un supertestimone sentito in Procura mette in crisi definitivamente l’ormai ‘famoso’ scontrino di Andrea Sempio, quel ticket di un parcheggio di Vigevano della mattina del 13 agosto 2007. Già finito all’attenzione degli inquirenti per la stranezza in sè di aver conservato quel bigliettino a dieci anni dal delitto, ora ci sarebbe qualcuno che è andato a dire agli inquirenti che è certo che quel ticket a Sempio sia stato “fornito”. Non sarebbe dunque un biglietto ritirato dal parchimetro da lui stesso alle 10.18 di quel giorno (quando lui sostiene di essere andato a Vigevano per andare in libreria, salvo poi trovarla chiusa) nè dalla madre (come era stato ipotizzato da qualcuno). A scrivere la notizia del supertestimone sono sia Repubblica che il Corriere.

Se fosse vero che quel ticket non è di Sempio o della famiglia, il tutto ovviamente diventa ancora più sospetto. Perchè se un lato agli inquirenti era apparso strano il fatto che quel ticket fosse stato conservato con cura, per un anno, ancora diverso sarebbe il fatto che fosse stato dato a Sempio o alla famiglia in un momento successivo, quindi per crearsi appositamente un alibi. Lo scontrino venne consegnato durante l’interrogatorio del 4 ottobre 2008. Sentito poi dagli inquirenti nel 2017 dopo che era stato indagato per l’omicidio per la seconda volta, Sempio aveva detto così: “Quel biglietto è stato ritrovato da mio padre o mia madre sulla macchina qualche giorno dopo il fatto, quando io ero già stato sentito. Mia madre ha detto ‘per sicurezza teniamolo‘, quindi i miei genitori hanno deciso di conservarlo. La seconda volta che sono stato sentito non avevo con me lo scontrino ma ho solo riferito ai carabinieri che lo avevo, quindi sono stati loro a dirmi di andare a prenderlo. Mi sono quindi recato insieme a mio padre a casa dove l’ho preso e l’ho portato in caserma”. nel 2017 il gip archiviò Sempio per la seconda volta. Ma le circostanze in cui il ticket venne consegnato ai Carabinieri appaiono oggi alquanto strampalate, agli inquirenti che stanno conducendo le nuove indagini, ad esempio per il fatto che il verbale dell’interrogatorio non sia stato perlomeno sospeso, nel tempo in cui il giovane è andato a prendere il biglietto a casa. Tra l’altro, e anche questo ha fatto sorgere dubbi agli inquirenti, nello scorso aprile quando la mamma di Sempio venne ascoltata dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano ebbe un malore proprio mentre si parlava di quello scontrino (e del suo rapporto con un vigile del fuoco di Vigevano) e l’audizione venne sospesa.

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