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Giornata mondiale dell’autismo. Lanzarin: ‘Stare accanto alle famiglie’

Domani, giornata mondiale dedicata alla consapevolezza sull’autismo, l’assessore regionale alla sanità e al sociale confermerà l’impegno della Regione Veneto ad intensificare l’organizzazione dei servizi per i disturbi dello spettro autistico e a potenziare le esperienze di sostegno alle famiglie partecipando a due diverse iniziative, a Verona e a Castione di Loria (Treviso).

Al mattino a Verona, nell’auditorium della Gran Guardia, l’assessore prenderà parte al convegno “Autismi, un problema di transizione o una prospettiva per l’intero arco della vita?” promosso dall’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e coordinato dal dottor Leonardo Zoccante, responsabile del Centro regionale per l’autismo. Nell’ambito della giornata di studio e formazione, l’assessore interverrà alla tavola rotonda (prevista alle ore 12) dedicata all’organizzazione dei servizi per i disturbi dello spettro autistico – dall’adolescenza all’età adulta – e alle buone prassi sperimentate nella scuola e nel territorio .

Nel pomeriggio, alle 14, l’assessore inaugurerà a Castione di Loria (Treviso) la casa “La farfalla”, B&B sociale realizzato dalla cooperativa sociale Agorà per offrire esperienze residenziali prolungate e percorsi di turismo sociale a ragazzi con autismo, nonché un’occasione di sollievo alle famiglie.

La Giornata mondiale sull’autismo – sottolinea l’assessore – è occasione per affrontare in modo più diretto e consapevole una patologia ancora invisibile, e per certi versi misteriosa, ma in crescita costante. Siamo tutti consapevoli che sul tema c’è ancora molta strada da fare, dalla diagnosi precoce ai percorsi di presa in carico e inserimento lavorativo. Ma l’attenzione specifica garantita dalla Regione Veneto, che ha istituito due centri regionali di riferimento per infanzia/adolescenza ed età adulta e un tavolo regionale di confronto e progettazione e che sostiene il Coordinamento Autismo Veneto e le iniziative spontanee del terzo settore, indica la prospettiva di lavoro: fare ancor più rete tra i servizi e far sentire le famiglie meno sole nell’affrontare le mille difficoltà di una disabilità invisibile che isola e crea barriere, anche nelle relazioni primarie”.