Il governo italiano dovrebbe avviare al più presto un’indagine indipendente sul tema della profilazione razziale all’interno delle forze di polizia. È questo l’invito rivolto di Bertil Cottier, presidente della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) del Consiglio d’Europa.
“In diversi Paesi europei – ha poi dichiarato Tena Simonovic Einwalter, vicepresidente dell’ECRI, nel corso di una conferenza stampa – si assiste a un aumento preoccupante di controlli effettuati da agenti di polizia sulla base del colore della pelle, dell’origine presunta o dell’appartenenza religiosa delle persone. Una pratica che entra in contrasto con i principi fondamentali su cui si fonda l’Europa”.
Immediata la replica dell’Esecutivo, per voce della stessa premier Meloni: “Le parole pronunciate dalla Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa, che accusano le Forze di Polizia italiane di razzismo, sono semplicemente vergognose“. “Tutti conoscono i numerosi episodi in cui agenti delle Forze dell’Ordine vengono aggrediti– aggiunge-, spesso da immigrati irregolari, mentre svolgono il proprio dovere con coraggio, dedizione e rispetto della legge. Purtroppo non è la prima volta che alcuni organismi del Consiglio d’Europa – finanziato anche con i soldi dei cittadini italiani – si abbandonano a giudizi infondati, frutto di un approccio ideologico e di pregiudizi evidenti – aggiunge Meloni – L’Italia fu, nel 1949, tra i dieci Stati fondatori del Consiglio d’Europa- dice ancora-, nato nel dopoguerra per difendere la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto. Eppure oggi quello spirito originario sembra smarrito, sostituito da dichiarazioni sempre più faziose e lontane dalla realtà. Noi continueremo a difendere chi, ogni giorno, garantisce la sicurezza dei cittadini italiani. Con orgoglio“.
