“Il Veneto si candida a essere il laboratorio del federalismo fiscale, quello vero, quello che consentirà finalmente di far tornare sui territori i surplus di gettito”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, intervenendo a Palazzo Ducale a Venezia al convegno “Dallo Statuto alle riforme – Il regionalismo italiano nella stagione delle riforme”.

Il presidente nel corso del suo intervento ha anche parlato di riforme: “Potrebbe risultare stridente parlare di riforme, statuti e federalismo, in un momento in cui alla politica si chiede soltanto di superare le difficoltà economiche e sociali. Ma è proprio partendo dalle riforme istituzionali che si garantisce un rilancio stabile dell’economia. Si stanno bloccando le parti più virtuose del Paese, e il Veneto è fra queste”. Riferendosi poi all’anniversario del nuovo Statuto del Veneto, il Presidente Zaia ha sottolineato: “La nostra Regione, maggioranza e opposizione insieme, ha fatto la sua parte introducendo ciò che a livello nazionale sembra ancora tabù: snellimento dei lavori consiliari, una nuova legge elettorale che dà la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, il limite ai mandati per evitare incarichi a vita. Abbiamo poi tagliato davvero in modo sensibile i costi della politica. E non vorrei mancare di sottolineare che il nostro statuto ha una parola chiave: autogoverno”. Tornando a parlare di federalismo, con un accenno alle pronunce della Corte Costituzionale ha poi aggiunto: “Il federalismo è centripeto mentre il centralismo è centrifugo. Dal ‘48 ad oggi la Consulta si è sempre ispirata a prìncipi centralistici. Se questa posizione poteva andar bene quando c’era la necessità di difendere lo stato nazionale, quando il mondo era diviso in due blocchi, ora queste esigenze sono tramontate. Tutti ormai dicono che la carta istituzionale non è intoccabile. Risolviamo per sempre questo federalismo imperfetto che è andato a discapito di chi è virtuoso e a vantaggio di chi è inefficiente e sprecone. Introduciamo il Senato delle Regioni: la sua assenza sta creando costi enormi in termini di ingestibilità del sistema”.

di Redazione Thiene On Line

 

Il Veneto si candida a essere il laboratorio del federalismo fiscale, quello vero, quello che consentirà finalmente di far tornare sui territori i surplus di gettito”. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, intervenendo a Palazzo Ducale a Venezia al convegno “Dallo Statuto alle riforme – Il regionalismo italiano nella stagione delle riforme”, organizzato dal Consiglio Regionale del Veneto. Il presidente nel corso del suo intervento ha anche parlato di riforme: “Potrebbe risultare stridente parlare di riforme, statuti e federalismo, in un momento in cui alla politica si chiede soltanto di superare le difficoltà economiche e sociali. Ma è proprio partendo dalle riforme istituzionali che si garantisce un rilancio stabile dell’economia. Si stanno bloccando le parti più virtuose del Paese, e il Veneto è fra queste”. Riferendosi poi all’anniversario del nuovo Statuto del Veneto, il Presidente Zaia ha sottolineato: “La nostra Regione, maggioranza e opposizione insieme, ha fatto la sua parte introducendo ciò che a livello nazionale sembra ancora tabù: snellimento dei lavori consiliari, una nuova legge elettorale che dà la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, il limite ai mandati per evitare incarichi a vita. Abbiamo poi tagliato davvero in modo sensibile i costi della politica. E non vorrei mancare di sottolineare che il nostro statuto ha una parola chiave: autogoverno”. Tornando a parlare di federalismo, con un accenno alle pronunce della Corte Costituzionale ha poi aggiunto: “Il federalismo è centripeto mentre il centralismo è centrifugo. Dal ‘48 ad oggi la Consulta si è sempre ispirata a prìncipi centralistici. Se questa posizione poteva andar bene quando c’era la necessità di difendere lo stato nazionale, quando il mondo era diviso in due blocchi, ora queste esigenze sono tramontate. Tutti ormai dicono che la carta istituzionale non è intoccabile. Risolviamo per sempre questo federalismo imperfetto che è andato a discapito di chi è virtuoso e a vantaggio di chi è inefficiente e sprecone. Introduciamo il Senato delle Regioni: la sua assenza sta creando costi enormi in termini di ingestibilità del sistema”.

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