“Il casco dev’essere obbligatorio per tutti, non solo per i minori di 18 anni. Quando si batte la testa per terra l’asfalto non guarda l’età: qualcuno lo spieghi alla maggioranza di Centrodestra che ha bocciato il mio emendamento”. Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, a margine della seduta odierna che a palazzo Ferro Fini ha visto l’approvazione dell’ennesimo progetto di legge statale promosso dalla maggioranza leghista.

“Il ‘no’ al casco obbligatorio per tutti è assurdo sia nel merito, che nel metodo. In questo modo infatti la maggioranza si contraddice, smentendo l’analoga disposizione prevista in una proposta di legge statale sui monopattini: in quel caso l’obbligo è stato previsto per tutti – aggiunge Baldin -.Concordo sul fatto che le e-bike debbano essere dotate di tutti i mezzi di sicurezza esistenti, inoltre sono favorevole all’estensione dell’obbligo assicurativo anche a questi veicoli. Naturalmente poi vanno effettuati i controlli: che senso ha introdurre nuove norme, se nemmeno vengono fatte rispettare quelle che già esistono? Ricordo che il codice della strada prevede per la bici a pedalata assistita il limite dei 25 km/h, – sottolinea e conclude Baldin – Le e-bike non vanno demonizzate, ma va sanzionato chi le usa in modo irresponsabile”.

La posizione della Lega

“Purtroppo assistiamo ogni giorno a gravi incidenti sulle strade che vedono coinvolte persone e la sicurezza deve essere sopra a tutto. E quindi la sicurezza sulle strade, prima di tutto, sia per chi va in bicicletta ‘muscolare’ o su monopattino (anche se la Francia ha ripensato la circolazione di questi mezzi di trasporto) e negli ultimi tempi anche sulle biciclette a pedalata assistita, definite comunemente e – bike. Non parliamo di mondo agonistico e di gare bensì di normale circolazione stradale: è arrivato il momento che ci sia totale rispetto delle regole sia per gli automobilisti che per chi si muove sulle due ruote senza motore. Ribadisco, ci vogliono regole e un buon decalogo di norme di comportamento, esattamente come già esistono nel Nord Europa, dove la bicicletta è un’icona, un mezzo di trasporto ad altissima diffusione”. A dirlo il consigliere regionale, Marco Dolfin dopo l’approvazione del progetto di legge statale in cui, in merito alle nuove disposizioni per la guida a pedalata assistita propone delle modifiche alla Legge 160 del 27 dicembre 2019 relativa a “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale 2020 – 2022” in materia di velocipedi a pedalata assistita.

“Nella legge 160 è stato disciplinato l’utilizzo dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica. Disposizioni che possono valere, in modo analogo, anche per l’uso dei velocipedi a pedalata assistita (e-bike) disciplinato dall’art.50 del Decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada). Ma l’art.  50 non contempla delle regole per le e – bike come quelle del dotarsi di apposite luci per illuminare il mezzo e la strada, e nemmeno di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità (da mezz’ora dopo il tramonto e durante tutto il periodo dell’oscurità). Inoltre, per la guida delle e-bike – continua il consigliere – non è previsto il requisito di un’età minima (14 anni) come invece è previsto per i monopattini elettrici, oltre all’obbligo del casco sino all’età di 18 anni. E questo è il punto fondamentale quando si parla di viabilità su bicicletta o come le indentifica il codice della strada, “velocipedi”.

“Si punta sempre di più ad un Veneto e più in generale all’Italia, come ad un paese bici – freendly, dove le piste ciclabili aumentano, in cui i progetti di viabilità lenta, eco – sostenibile, turismo su due ruote sono sempre più apprezzati e incentivati anche dalle pubbliche amministrazioni: basti pensare al nuovo progetto approvato in Regione del Veneto di sistema ciclistico, ma bisogna ragionare anche in termini di sicurezza. Basti pensare che si, i monopattini elettrici sono pericolosi ma dall’ultimo rapporto Aci – Ista sugli incidenti stradali in Italia relativi al 2021, i sinistri registrati con le bici elettriche hanno causato in proporzione molte più vittime rispetto ai monopattini. Ed è giusto che vengano dettate delle nuove regole, vista la velocità che possono raggiungere le bici a pedalata assistita –  puntualizza Dolfin-. Ed ecco il perché della mia proposta di legge statale: il fine è quello di introdurre una maggiore sicurezza sull’uso dei velocipedi a pedalata assistita e una soglia di età per il loro utilizzo, estendendo la normativa statale in materia di monopattini elettrici ai menzionati velocipedi a pedalata assistita (e-bike). E ancora chiedo, con una apposita istruttoria, di introdurre l’obbligo di assicurazione sulla responsabilità civile per i danni a terzi derivanti dalla circolazione dei predetti velocipedi a pedalata assistita. Nella mia proposta di legge statale ho sintetizzato pertanto le seguenti prescrizioni, che vanno tutte nell’interesse della collettività, della sicurezza stradale e dell’incolumità dell’utilizzatore di e – bike, non ovviamente per quanto riguarda l’uso in eventi agonistici o non agonistici e riunite in una sorta di decalogo chiedendo che: 1) le e-bike siano dotate di luce bianca o gialla fissa e posteriormente di luce rossa fissa, entrambe accese e ben funzionanti; 2) il conducente del velocipede a pedalata assistita circolari indossando il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità; 3) l’uso delle e-bike sia consentito solo da utilizzatori che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età; 4) l’uso di idoneo del casco protettivo, sia conforme alle norme tecniche armonizzate UNI EN 1078 o UNI EN 1080, per i conducenti di età inferiore a diciotto anni; 5) il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, in collaborazione con il Ministero dell’interno e con il Ministero dello sviluppo economico, avvii una apposita istruttoria finalizzata alla verifica della necessità dell’introduzione dell’obbligo di assicurazione sulla responsabilità civile per i danni a terzi derivanti dalla circolazione dei monopattini elettrici e dei velocipedi a pedalata assistita”, conclude Marco Dolfin.

La posizione di Fratelli d’Italia

“La sicurezza stradale di bici e monopattini è, al momento, uno dei temi più dibattuti a livello nazionale”. Così il Presidente del Gruppo Consigliare di Fratelli d’Italia Enoch Soranzo che ricorda: “Gli ultimi dati sono preoccupanti, con 1113 incidenti nell’ultimo anno provocati dalle sole e-bike, quasi il doppio rispetto al 2021, e 2.929 quelli dai monopattini elettrici. Numeri che hanno causato complessivamente 221 vittime e migliaia di feriti, con coinvolgimento anche di pedoni investiti. Per questo abbiamo deciso di sostenere con convinzione il Progetto di legge statale approvato oggi in Consiglio regionale. Sono necessarie poche, ma ferree regole, che vanno dall’obbligo d’installare una luce bianca o gialla fissa, e posteriormente una luce rossa, entrambe accese e ben funzionanti. Il conducente del velocipede a pedalata assistita ha inoltre l’obbligo d’indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità quando transita all’interno di gallerie o circola in ore notturne. E ancora, l’uso delle e-bike dovrà essere consentito solo a utilizzatori che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età; per i conducenti di età inferiore a diciotto anni è poi obbligatorio l’uso di un casco idoneo, e infine il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, in collaborazione con il Ministero dell’interno e con quello dello sviluppo economico, dovrà avviare un’apposita istruttoria finalizzata alla verifica della necessità d’introdurre l’obbligo di assicurazione sulla responsabilità civile per i danni a terzi derivanti dalla circolazione dei monopattini elettrici e delle e-bike. Siamo convinti che, con questa modifica alla Legge del 2019, si possano così proteggere maggiormente i soggetti più vulnerabili come i pedoni e i fruitori delle due ruote, che rappresentano la metà dei morti sulle strade (49,3%). Senza dimenticare le numerose vittime tra i giovanissimi, la fascia tra i 15 e i 19 anni (+21,2%), con un dato particolarmente negativo che riguarda i bambini di fascia 5-14 anni: 39 morti nel 2022, il valore il più alto mai registrato”.

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