“Sul terzo mandato, la verità è che assistiamo a un’azione politica violenta di Giorgia Meloni per togliere il Veneto alla Lega”. Lo ha detto Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, ad Agorà. “A prescindere dal continuo tentativo di Salvini di suicidarsi politicamente, Giorgia Meloni e Tajani, in tandem, stanno cercando di radere al suolo il leader leghista. In Veneto, nemmeno nei tempi di massima espansione di Berlusconi e di Fi, ci si era sognati di toglierlo alla Lega. Il problema, qui, non è il terzo mandato ma la volontà della Meloni di prendersi il Veneto. Piuttosto, quelli del campo largo, se volessero, potrebbero mandare a casa la Meloni. Dicono che noi siamo la stampella del governo e invece sul terzo mandato la stampella la fanno Pd e 5 Stelle perché se votassero un nostro emendamento, Giorgia Meloni dovrebbe salire al Quirinale”, ha concluso.

“Il voto del Senato sull’emendamento che voleva togliere il limite dei mandati per i governatori delle regioni, il salva Zaia, ha dimostrato che la Lega è isolata e che la maggioranza di governo è divisa. Non è possibile cambiare le regole della nostra democrazia per rispondere ad esigenze legate ai destini personali. E il limite dei mandati per le cariche elette direttamente dai cittadini è uno dei principi su cui si basano gli equilibri delle nostre istituzioni e il loro buon funzionamento. Sarebbe stata davvero una forzatura consentire a Zaia, di fatto, l’ulteriore, quarto, mandato”. Così il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd del Veneto.

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