“La produzione di energia rinnovabile deve essere incoraggiata e sostenuta, lavorando su tutte le alternative che consentono di evitare di consumare altro suolo, specialmente agricolo. Da Confartigianato arriva uno stimolo importante, il fotovoltaico sui tetti è un’alternativa che va spinta, incoraggiando le imprese a utilizzare tutte le superfici utili: si recupererebbe una capacità di produzione notevole, tutelando al tempo stesso una risorsa non rinnovabile, soprattutto in una delle regioni con il consumo di suolo più alto d’Italia”. È quanto dichiara Giacomo Possamai, capogruppo del Partito Democratico, in merito allo studio realizzato dal Digital Innovation Hub di Confartigianato provinciale e inserito nell’ultimo rapporto Ispra.
“È un’analisi seria su un tema che dovremo presto discutere in Consiglio. Guardiamo con preoccupazione il boom del fotovoltaico a terra e l’inazione della politica: contraria a parole, meno con i fatti. La maggioranza, nonostante i numeri, non sembra in grado di risolvere il problema: non sappiamo se e quando arriverà in aula il Pdl che dovrebbe introdurre limitazione allo sviluppo di questi impianti sulle aree agricole e neanche quando avremo finalmente un Piano energetico all’altezza delle sfide presenti e future”.
“Lo studio di Confartigianato è incentrato su Vicenza, ma è una situazione applicabile in molte realtà. Dal report emerge infatti che, installando pannelli fotovoltaici sulle grandi strutture per la logistica realizzate negli ultimi cinque anni e pari 1700 ettari, verrebbe prodotta un’energia sufficiente a soddisfare un terzo dell’obiettivo posto al 2030 dal Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima). Abbiamo un sacco di superficie sprecata che tornerebbe utile sia per l’autoconsumo delle imprese sia per dar vita a delle comunità energetiche. Su questo fronte – aggiunge in chiusura – l’imprenditoria si mostra più lungimirante della politica: prendiamo lo studio di Confartigianato come spunto per agire, rendendo più conveniente il posizionamento degli impianti fotovoltaici sui tetti delle strutture produttive, evitando di mangiare altro suolo”.
Comunicato stampa
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