La lista Democrazia Sovrana e Popolare (DSP) sarà ufficialmente presente alle prossime elezioni regionali in Veneto, in programma per il 23 e 24 novembre, con Marco Rizzo candidato alla presidenza della Regione.

A rendere possibile la partecipazione della lista è stato il sostegno istituzionale del capogruppo Fabrizio Boron, esponente di Comuni del Veneto per l’Autonomia, a cui Rizzo ha rivolto un ringraziamento pubblico: «Desidero ringraziare Fabrizio Boron per aver reso possibile, con un gesto di autentica partecipazione democratica, la nostra presenza nella competizione elettorale».

Rizzo ha ribadito la necessità di una svolta politica in Veneto, mettendo al centro il tema dell’autonomia: «Il Veneto ha bisogno di un’autonomia reale, che si può ottenere solo attraverso una piena sovranità. È ora di restituire potere decisionale ai territori e alle comunità locali».

In una nota diffusa successivamente, il leader di DSP ha denunciato le politiche degli attuali partiti di governo, accusandoli di servire interessi esterni anziché quelli dei cittadini: «A causa del partito unico della guerra e della globalizzazione selvaggia, guidato dai burocrati di Bruxelles e seguito fedelmente dai loro emissari a Roma, i lavoratori veneti stanno perdendo il frutto di anni di impegno. I distretti produttivi, l’agricoltura, le piccole e medie imprese sono in crisi, con gravi conseguenze sull’occupazione e sul tessuto sociale».

Secondo Rizzo, le forze politiche tradizionali – sia di destra che di sinistra – utilizzano il malcontento popolare come strumento mediatico senza offrire reali soluzioni: «Le istanze della gente comune vengono ridotte a semplice rumore di fondo, sfruttato per fini propagandistici da schieramenti che non rappresentano più nulla. È arrivato il momento di un cambiamento vero». Con la candidatura di Marco Rizzo, DSP punta a portare una voce alternativa nel dibattito politico regionale, rivendicando sovranità, lavoro e diritti come pilastri della sua proposta per il Veneto.

Chi è Marco Rizzo

Marco Rizzo è un politico italiano di lunga data, attivo nella sinistra comunista fin dai primi anni ’80. Nato a Torino nel 1959 da una famiglia operaia – il padre lavorava alla Fiat Mirafiori – si è formato come perito capotecnico in elettronica industriale e successivamente ha conseguito la laurea in Scienze Politiche all’Università di Torino, con una tesi sull’innovazione tecnologica in FIAT, studiando da lavoratore-studente.

Si avvicina alla politica nel 1981, iscrivendosi al Partito Comunista Italiano (PCI), pur mantenendo fin da subito una posizione critica rispetto a quelli che considerava cedimenti ideologici del partito. In quegli anni inizia la sua attività militante all’interno del centro culturale marxista “Mondo Nuovo”, dove si forma in un ambiente vivace e fortemente ancorato alla tradizione della sinistra rivoluzionaria.

Negli anni successivi entra nell’area cossuttiana del PCI, legandosi politicamente ad Armando Cossutta. Con lo scioglimento del PCI nel 1991, contribuisce alla fondazione di Rifondazione Comunista e poi, nel 1998, partecipa alla scissione che porta alla nascita del Partito dei Comunisti Italiani (PdCI), con cui sarà eletto alla Camera dei Deputati per più legislature (1994–2004), ricoprendo anche il ruolo di presidente del gruppo parlamentare.

Nel 2004 viene eletto europarlamentare, nella circoscrizione Nord-Ovest, e siede nel gruppo della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica. Da posizioni sempre più critiche verso il centrosinistra, si oppone alle derive moderate della sinistra italiana e al coinvolgimento dell’Italia in interventi militari internazionali, come la guerra del Kosovo e le missioni NATO.

Nel 2009 fonda un nuovo Partito Comunista, di cui sarà segretario fino al 2023 e presidente onorario fino al 2024. In questi anni continua a distinguersi per una linea marxista-leninista netta, contraria all’adesione all’euro, all’Unione Europea e alla NATO, e distante tanto dal centrosinistra quanto dal centrodestra. La sua opposizione alle politiche neoliberiste si estende anche alla gestione della pandemia, criticando il green pass e l’obbligo vaccinale.

Nel 2022 dà vita alla lista Italia Sovrana e Popolare, un’alleanza elettorale di forze anti-globaliste e sovraniste di sinistra, che si presenta alle elezioni politiche. Dall’evoluzione di questa esperienza, nel 2023 nasce il progetto politico Democrazia Sovrana Popolare (DSP), che si trasforma in partito nel 2024. Marco Rizzo ne è oggi coordinatore nazionale.

Con una carriera politica che attraversa oltre quattro decenni, Rizzo rappresenta una delle figure più longeve e coerenti della sinistra comunista italiana, con un linguaggio diretto, posizioni forti e una proposta politica che punta a un’“alternativa radicale” all’attuale sistema economico e politico, nazionale e internazionale.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia