Un cazzotto allo stomaco e magia che commuove la cover di  Alfa con Roberto Vecchioni con  il brano “Sogna ragazza sogna” dello stesso Roberto Vecchioni. Livello superiore alla gara, il sublime, il nuovo e il “maestro” che fanno la differenza.

La cronaca della quarta serata del Festival di Sanremo 2024 si è confermata come uno degli appuntamenti più attesi e apprezzati dal pubblico, grazie alla sua formula unica che mescola cover di classici della musica italiana e internazionale con duetti inaspettati, creando un ponte tra passato e presente della musica. Quest’anno, l’evento ha regalato al pubblico momenti di alta emozione, sorprese entusiasmanti e qualche inevitabile delusione, riflettendo la complessità e la varietà del panorama musicale. Tra gli highlight della serata, la performance di  Ghali e Ratchopper  ha brillato per il suo impatto emotivo e sociale, meritandosi uno dei punteggi più alti. Con il medley “Italiano vero”, Ghali ha saputo coniugare la sua eredità culturale con temi di attualità, dimostrando come la musica possa essere un potente veicolo di messaggi importanti e di inclusione. La presenza della sua famiglia in platea ha aggiunto un tocco di autenticità e commozione alla performance, celebrando le radici e le diverse identità che compongono l’Italia contemporanea.

Mahmood e i Tenores di Bitti , con la loro interpretazione di “Come è profondo il mare” di Lucio Dalla, hanno offerto un altro dei momenti più toccanti della serata. La scelta di omaggiare la madre sarda di Mahmood attraverso la collaborazione con i Tenores di Bitti ha creato un ponte  tra le tradizioni musicali della Sardegna e il patrimonio cantautorale italiano, dimostrando ancora una volta la capacità di Mahmood di rinnovarsi e sorprendere. L’aggiunta della voce di Lucio Dalla al finale, seppur non necessaria, ha sottolineato il profondo rispetto e ammirazione verso il cantautore bolognese, lasciando il pubblico sospeso tra emozione e ammirazione. Non sono mancate le sorprese, come l’esibizione di  Angelina Mango , che ha interpretato “La rondine” di suo padre Pino Mango, regalando un momento di pura emozione. La sua capacità di trasmettere il peso emotivo e il significato profondo della canzone ha commosso l’Ariston, dimostrando come la musica possa essere un legame indissolubile tra le generazioni. Allo stesso tempo, alcune performance non hanno pienamente convinto, come quella di  Dargen D’Amico  con la BabelNova Orchestra, che nonostante l’audacia e la volontà di sperimentare, ha lasciato il pubblico con qualche perplessità. Analogamente, l’esibizione di  Alessandra Amoroso e i Boomdabash  non ha raggiunto le aspettative, evidenziando come la serata delle cover possa essere anche un banco di prova difficile per artisti consolidati.

La classifica

Geolier si impone nella sfida delle cover, con un medley proposto con Guè, Luchè e Gigi D’Alessio. Il verdetto, accolto da fischi all’Ariston, che lo vede precedere Angelina Mango, è frutto del voto di televoto, giuria delle radio e sala stampa e arriva al termine di una serata che si conferma un viaggio nella memoria collettiva, un karaoke gioioso e insieme un’affettuosa cavalcata attraverso i ricordi e fra le generazioni, che fa impazzire pubblico e social. Poi in top five Angelina Mango, Annalisa con La Rappresentante di Lista e Coro Artemia, Ghali con Ratchopper, Alfa con Roberto Vecchioni.

Sanremo è sempre Sanremo

V.R

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