Nuovi poveri, ma pronti a riprendersi la dignità. 420 persone sono già passate all’Ags, Associazione Genitori Separati, fondata l’anno scorso a Schio da Carlo Fabris, sulla scorta della ventennale esperienza all’Aps, associazione Padri Separati, di Bologna, per dare un punto di riferimento legislativo, ma anche una mano alle persone che vivono l’esperienza di una separazione.
Carlo Fabris, presidente , fa anche di più per le persone separate in difficoltà: ha aperto la sua casa e ne ha fatto il “rifugio del padre separato”, per ospitare chi ha bisogno temporaneamente di alloggio, fino a quando non troverà una sistemazione.

 

Il fenomeno delle separazioni è in aumento vertiginoso: si stimano 4 milioni di persone separate in Italia e più di un milione di bambini contesi. La separazion

genitori separati

e subentra ormai, anche nei primi anni della vita di coppia: alla prima difficoltà economica oppure a causa di una poco approfondita intesa sessuale, il matrimonio scop

pia come una bolla di sapone. Mancanza di una cultura dell’impegno? Certo è che di difficoltà economiche ce ne erano anche nel passato, ma i sacrifici allora accomunavano i coni

ugi in uno sforzo comune “Oggi invece – commenta Fabris – si è pronti solo ad avanzare delle pretese, e non sono rare le coppie che si scindono solo perché uno dei due, più spesso lui, non riesce a garantire il tenore di vita di partenza, magari a causa della crisi o della disoccupazione. Un tempo le difficoltà economiche univano la coppia nel perseguimento di un fine, come la casa o gli studi dei figli per i quali si tirava la cinghia, oggi, anche una bolletta un pò più salaa del solito può mandare in tilt marito e moglie non più disposti al sacrificio.
Secondo Fabris, le cause di separazione sono le più variegate: difficoltà economiche, sesso che non lega uomo e donna, ma anche il tradimento sempre più diffuso tra il genere femminile.

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Una volta messa in moto la “macchina” della separazione, le problematiche economiche, soprattutto per lui, ma non solo, non possono che aumentare: “ Il capo famiglia arriva a garantire un mantenimento fino alla quota che risulta dividendo il suo stipendio per il numero dei componenti della famiglia, e non di rado perde anche la casa di sua proprietà, perché questa viene messa a disposizione dei figli fino al conseguimento della maggiore età, e di conseguenza assegnata alla moglie che ne è l’affidataria”. Ecco perché i padri separati sono stati battezzati “i nuovi poveri”.
Diventa molto difficile per un padre, mantenere i rapporti con i suoi figli: è ostacolato nei tempi, spesso la moglie usa il figlio “come arma e come scudo” e tutto ciò finisce poi sul conto del minore, che faticherà a sua volta a sviluppare una visione equilibrata dei rapporti coniugali.” Invece – replica Fabris – la genitorialità andrebbe condivisa anche se i coniugi non sono più una coppia. E’ possibile e vantaggioso per i figli continuare a condividere e a coordinare il proprio compito di genitore, anche nel quadro di una separazione, però per far questo, bisogna metter il figlio al centro e pensare a se stessi come ad un dono per il figlio”

Umberto D’Anna

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