L’aula della Camera ha approvato all’unanimità la proposta di legge ‘Modifica dell’articolo 609-bis del codice penale in materia di violenza sessuale e di libera manifestazione del consenso’. I sì sono stati 227, nessuno no e nessun astenuto. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
Il progetto di legge di un solo articolo prevede che “chiunque compie o fa compiere o subire atti sessuali ad un’altra persona senza il consenso libero e attuale di quest’ultima è punito con la reclusione da sei a dodici anni. Alla stessa pena soggiace chi costringe taluno a compiere o a subire atti sessuali con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità ovvero induce taluno a compiere o a subire atti sessuali abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica o di particolare vulnerabilità della persona offesa al momento del fatto o traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona. Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi”.

“La Camera dei deputati ha approvato all’unanimità la proposta di legge sulla violenza sessuale per includere nel reato di stupro il principio del consenso. Ora la parola passa al Senato. Continuiamo a tenere alta l’attenzione! Noi lo diciamo da sempre: solo sì è sì”. Così Amnesty Italia sui social.

BOLDRINI: “INTRODUCIAMO PRINCIPIO CIVILTÀ, SESSO SENZA CONSENSO È STUPRO”

“Oggi diciamo basta. Basta alle sentenze nei casi di stupro in cui l’accusato viene assolto perché lei ‘doveva sapere cosa aspettarsi’, perché lei aveva già avuto rapporti e quindi era ‘in condizione di immaginarsi i possibili sviluppi della situazione’. Basta a ‘se manca il dissenso non c’è violenza’. Basta a domande come ‘perché non sei scappata?‘, ‘perché non hai detto no?‘, ‘perché non hai reagito?’. Tutto questo si chiama paura, non consenso. Si chiama paralisi, non consenso. Si chiama momentanea incapacità di intendere, non consenso. Il consenso è un’altra cosa. E con l’approvazione alla Camera della legge sul consenso, mettiamo nero su bianco che solo sì è sì. Che il sesso senza consenso è stupro“. Lo ha dichiarato Laura Boldrini, deputata Pd e prima firmataria della proposta di legge originaria, durante la dichiarazione di voto alla Camera del deputati.
“Principi già sanciti dalla Cassazione e della Convenzione di Istanbul e sulla base dei quali ho elaborato e presentato la proposta di legge a mia prima firma che è stata oggetto di discussione e di numerose audizioni in Commissione giustizia – ha sottolineato Boldrini -. Un sincero ringraziamento va ai giuristi, alle giuriste e alle associazioni che sono intervenute in proprio in Commissione e lo hanno fatto con grande competenza. E un grazie in particolare ad Amnesty International, promotrice di una intensa campagna dal titolo molto chiaro: ‘Solo sì è sì’. Questo risultato è frutto di un lavoro di squadra tra donne, donne di diverso orientamento politico, che fa bene al nostro paese. Perché quando c’è da combattere la violenza contro le donne, essere avversarie non conta più: unite si va dritte alla meta”.
“È stata molto importante l’interlocuzione tra la segretaria Elly Schlein e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Decisivo è stato il confronto tra le due relatrici, Michela De Biase e Carolina Varchi, che ringrazio sentitamente, da cui poi è nato il testo condiviso approvato con voto unanime in commissione Giustizia e, oggi, votato a Montecitorio . Grazie anche alla capogruppo Chiara Braga che ha sostenuto questa proposta di legge e il suo iter – ha ricordato la deputata dem -. Prima di chiudere vorrei chiarire un altro punto. Non serviranno, come sostiene una volgare e becera campagna di fake news, di vera e propria disinformazione, moduli da compilare e contratti da firmare prima di avere un rapporto sessuale. Tutto falso. L’unica cosa che serve è un sì. Un sì libero ed esplicito. È un principio di civiltà quello che introduciamo oggi, unendoci a 21 paesi europei. Lo dobbiamo a tutte quelle donne che – non essendo state in grado di reagire all’aggressione sessuale – non sono state credute e quindi non hanno avuto giustizia”.
“Non abbiamo la pretesa di avere risolto, con questa legge, il problema della violenza sulle donne – ha concluso Boldrini -. E’ fondamentale che si passi dall’educazione all’affettività e alla sessualità. Il consenso va insegnato fin da piccole e piccoli perché non si arrivi a doverlo ribadire nei tribunali, quando la violenza è stata già compiuta”.

D’ELIA (PD): “SOLO SÌ È SÌ, SENZA CONSENSO E’ STUPRO”

“Solo sì è sì. Il consenso nei rapporti sessuali con il voto alla Camera compie un primo passo per diventare norma. Un concetto semplice, ma profondamente radicale, entra nel nostro ordinamento per affermare che senza consenso, libero ed esplicito, è reato, è violenza, è stupro. E’ un passo in avanti enorme per il paese, non solo sul piano normativo, ma anche sul piano culturale. L’Italia si allinea ai 21 paesi europei che già hanno fatto questo passaggio e alle disposizioni della Convenzione di Istanbul, garantendo maggiori tutele alle donne, riconoscendo la loro autonomia, sollevandole dal dover provare di aver resistito alla violenza, come tante volte ancora avviene nei tribunali. Questo percorso legislativo è frutto di una convergenza politica, possibile grazie ad un’interlocuzione fra la segretaria del pd Elly Schlein e la presidente del consiglio Giorgia Meloni. Non è la prima volta che questo accade su questi temi, ma per la prima volta avviene su una proposta d’iniziativa parlamentare, un testo presentato dalle democratiche, in particolare alla Camera dall’onorevole Laura Boldrini, emendato in modo unitario dalle relatrici Carolina Varchi e Michela Di Biase. È stato un lavoro di squadra tra donne. Oggi è un giorno importante, che apre a quel cambio di paradigma per il quale abbiamo lavorato in tanti anni: al centro il consenso come valore fondante, l’autonomia delle donne, la loro parola. Per l’affermarsi di questa cultura, avremo bisogno di potenziare la formazione degli operatori, di investire nell’educazione. Ma intanto compiamo un prima passo, non solo per le donne, ma per tutta la società”. Lo dice la senatrice del Pd Cecilia D’Elia, vicepresidente della Bicamerale femminicidio.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia