Dalle tasse sospese, alla proroga dello smart working, passando per bonus per nuove assunzioni, sono tante le misure previste nel Decreto di agosto illustrato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nel corso dell’audizione, nelle commissioni Bilancio congiunte di Camere e Senato, sul Piano nazionale di riforma e sulla richiesta di un nuovo scostamento di bilancio.

“Saranno riprogrammate le scadenze dei versamenti tributari e contributivi sospesi nella fase di emergenza prevedendo la possibilità di rateizzare il debito fiscale su un orizzonte temporale che sarà definito in modo da assicurare che per il 2020 si riduca sensibilmente il peso dell’onere che altrimenti graverebbe su contribuenti in difficoltà”, ha detto il ministro dell’Economia. Gualtieri ha spiegato che “saranno ulteriormente differiti i termini per la ripresa della riscossione attualmente fissati al 31 agosto”.

“Sono all’esame interventi per sostenere il mercato del lavoro a ripartire con assunzioni a tempo indeterminato e alle imprese a fare uscire lavoratori dalla cassa integrazione, una deroga alle norme sui contratti a termine e la proroga delle procedure semplificate per lo smart working nel privato”.

Le compatibilità finanziare non dovranno essere trascurate – ha continuato -. A partire dalla nota di aggiornamento al Def il governo elaborerà pertanto una strategia di rientro dall’elevato debito pubblico che punterà a una crescita economica assai più elevata che in passato e fisserà degli adeguati e sostenibili obiettivi per i saldi di bilancio quando cominceremo a raccogliere i frutti di quanto ci apprestiamo ad avviare” con il Recovery Plan.

Le azioni del Recvery plan saranno “associate a riforme per rendere più agevole lavorare in Italia quindi attirare capitale e imprese”, e in questo quadro è “fondamentale procedere alla riforma fiscale che con una attenta politica di diminuzione fiscale e di riduzione del tax gap contribuisca a una maggiore equità ed efficienza del prelievo».  Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione su Pnr e nuovo scostamento.

“Il 70% dei fondi – ha spiegato – sarà disponibile tra il 2021 e il 2022, il restante 30% sarà assegnato per l’anno 2023 e dipenderà, oltre che dal Pil pro-capite, anche da una componente dinamica rappresentata per metà dal calo subito dal Pil nel 2020 e per l’altra metà dal calo cumulato del Pil del periodo 2020-21, sempre in relazione alla media europea”. Il ministro ha anche sottolineato che “complessivamente” il nostro paese avrà a disposizione “cifre rilevanti” che ammontano a 209 miliardi che “potranno essere impegnate fino al 31 dicembre del 2023 nella realizzazione di investimenti e riforme presentate nei piani nazionali di ripresa e resilienza”.

Sarà rivisto anche “il sistema delle imposte ambientali e i sussidi dannosi per l’ambiente per incentivare la transizione ecologica” e il contrasto all’evasione fiscale “continuerà a svolgere un ruolo cruciale”.

Proseguirà, poi “l’azione volta a incentivare i pagamenti elettronici e digitali” e “interventi saranno necessari anche per le partite Iva”. Il governo, ha ribadito il ministro, intende «superare il meccanismo del saldo-acconto” per passare a un sistema con “certezza del tempo degli adempimenti e diluizione nel corso dell’anno degli importi da versare, basato su quanto effettivamente incassato”.

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