È previsto oggi, il tavolo tecnico dove sarà affrontata la questione relativa al limite di quattro persone al tavolo nei ristoranti e le altre indicazioni di dettaglio per le zone bianche. È quanto si apprende da fonti di Governo.

Secondo le regioni e diverse componenti del centrodestra, questa interpretazione – concorde con le prescrizioni del Cts – sarebbe ritenuta troppo restrittiva. Un possibile punto di caduta potrebbe essere quello di lasciare il limite solo per i ristoranti al chiuso.

“Il tavolo tecnico dove sarà affrontata la questione del limite di 4 persone al tavolo nei ristoranti segue la richiesta in tal senso inviata ieri dalla conferenza delle regioni. L’ipotesi del limite di 4 al chiuso non è stata proposta ufficialmente alle Regioni e non trova riscontro. Nelle interlocuzioni dell’altra sera si è fatto presente che, considerato come le decisioni assunte sino ad ora (linee guida in primis) siano sempre state condivise in un clima assolutamente collaborativo e di rispetto istituzionale, ha sorpreso che l’interpretazione del governo sul tema sia avvenuta in maniera autonoma”. Si apprende da fonti delle Regioni.
La possibilità di apparecchiare tavolate all’aperto “salva” solo circa la metà dei 360mila bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi presenti in Italia che anche grazie alle nuove norme sono in grado di offrire il servizio al tavolo anche all’esterno. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento all”ipotesi di compromesso sulla possibilità di superare il limite dei 4 posti a tavolo per i non conviventi che ha ripercussioni sul bisogno di convivialità degli italiani, sull’offerta turistica ed anche sugli incassi degli operatori. Un vincolo che – sottolinea la Coldiretti – rischia di far infatti saltare le tradizionali tavolate estive, dalle feste di fine anno scolastico ai pranzi aziendali fino ai pranzi in riva al mare e alle cene serali tutti insieme in vacanza. Senza dimenticare che si limita così anche l’ospitalità turistica costringendo a separare le tradizionali comitive alla vigilia di una estate in cui si attende il ritorno di 28 milioni di turisti europei con l’arrivo del green pass. Un terzo della spesa turistica di italiani e stranieri in vacanza nel Belpaese è destinato all’alimentazione con il cibo che – precisa Coldiretti – rappresenta infatti per molti turisti la principale motivazione del viaggio nella Penisola. La necessità di mantenere almeno un metro di stanza tra i tavoli – spiega la Coldiretti – riduce drasticamente gli spazi disponibili per il servizio lungo tutta la Penisola dove si calcola un potenziale di circa 7 milioni di coperti, mezzo milione dei quali in agriturismo. I 24mila agriturismi italiani sono in realtà i meno colpiti dal divieto delle tavolate all’interno poiché possono contare su ampie aree nel verde dove le distanze non si misurano in metri ma in ettari e c’è anche chi offre agli ospiti la possibilità di cenare sotto gli uliveti in mezzo alle vigne che stanno germogliando oppure nell’orto per raccogliere direttamente la verdura. Dal pranzo sul plaid con i piedi sull’erba, all’agri-aperitivo a bordo piscina o tra i filari fino alle balle di fieno nell’aia usate come sedie sono molte le proposte creative per l’estate. Non a caso quasi un italiano su cinque (17%) ha scelto di trascorrere le vacanze estive 2021 in campagna, parchi naturali e oasi, tra verde ed enogastronomia, coniugando la voglia di normalità con la garanzia di stare in sicurezza senza rischiare gli affollamenti, secondo l’indagine Coldiretti/Notosondaggi sui cittadini che hanno deciso la destinazione delle ferie. La campagna è diventata così la seconda meta delle vacanze subito dopo il mare – sottolinea Coldiretti – proprio per effetto dell’emergenza sanitaria che ha fatto cambiare i programmi di una fetta consistente della popolazione nazionale

Costa: “Ad agosto via le mascherine all’aperto”

“Sono convinto che il mese d’agosto potrebbe essere il mese perfetto per eliminare la mascherina all’aperto. Ne sono convinto perché dobbiamo dare prospettive ai cittadini, può servire da stimolo verso la ripresa e verso la fiducia per il piano vaccinale”. Così Andrea Costa, sottosegretario al ministero della Salute, nel corso della trasmissione ‘Restart 264’ su Cusano Italia Tv. “Il ruolo del governo – prosegue Costa – è quello di lavorare al fianco delle Regioni e nel caso affiancarle nei lavori. Il lavoro fatto da Figliuolo è stato ottimo in termini di collegamento. Davanti a un piano vaccinale occorreva garantire i diritti di ogni cittadino a prescindere dal luogo di residenza”. Il sottosegretario ha poi analizzato il tema della digitalizzazione del settore sanitario: “Dovremmo avere un sistema regionale uniformemente digitalizzato, perché avere sistemi regionali che faticano a dialogare tra loro non aiuta il lavoro collettivo. Stiamo condividendo, a questo proposito, un percorso comune con le Regioni”.
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