Quarantasei anni dedicati al servizio della sua parrocchia, una storia di importanti cambiamenti, un cuore pieno di ricordi significativi: don Lino Cecchetto adesso, è pronto per lasciare il posto. Al suo posto, don Nicola Saladin , attualmente parroco di Ponte Casale, che arriverà a Thiene mercoledì 20 giugno per un primo incontro con il Consiglio pastorale per programmare le tappa dell’avvicendamento nel mese di settembre. “Una scelta oculata da parte del Vescovo – commenta soddisfatto don Lino – si tratta di un sacerdote che ha già lavorato nella nostra parrocchia come cappellano e che conosce bene l’esperienza delle cellule di evangelizzazione, fondamentale per noi, avendola attuata anche nella sua attuale parrocchia”.

Don Lino rappresenta ormai un pezzo di storia e quando gli viene chiesto di raccontare la sua parrocchia, può partire proprio dalle prima aggregazioni, perché è lui il sacerdote che, nel 1966 è stato incaricato di formare la nuova realtà parrocchiale. Ci sono voluti vent’anni per legare il quartiere, che allora si arricchiva giorno per giorno di nuove presenze, provenienti dalle zone vicine ma anche dal Sud e per costruire le opere parrocchiali; ha visto sorgere la chiesa e ricorda l’inaugurazione come una tappa della sua vita.

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Ma l’avvenimento più significativo, che ha segnato uno spartiacque nella sua vita personale e professionale, è stato l’incontro nel 1990 a Milano con l’esperienza delle cellule di evangelizzazione, un orientamento innovativo che rende i fedeli compartecipi nell’opera di evangelizzazione appunto, cioè di diffusione del messaggio cristiano. “Prima di questo momento pensavo che il mio atteggiamento dovesse essere di mediazione diplomatica; dopo questo contatto molto più ravvicinato con il Signore, invece, ho cominciato a credere che il messaggio di Dio dovesse essere trasmesso in modo più diretto.”
“Negli anni si è verificato un cambiamento di tendenza – spiega il Parroco- prima la vita cattolica era per la gente un’appartenenza generica ed il sacerdote era concepito come chi doveva “tenere in riga” la comunità. Oggi invece essere cristiani è una scelta e il compito del sacerdote è dare notizia di Dio nel modo più immediato possibile, aiutare la gente a capire”.
Negli stessi anni novanta è nata un’altra esperienza straordinaria che ha reso famosa la parrocchia di s. Sebastiano in tutta la diocesi: l’adorazione perpetua. In una cappella si alternano di ora in ora i fedeli, garantendo, ad ogni ora del giorno o della note, l’adorazione di Gesù’eucarestia.
Non ha rimpianti don Lino, se non quello che le forze vengano meno per sostenere un incarico così gravoso: è sicuro che il suo successore sarà molto felice, anche grazie alla collaborazione di una buona equipe di laici che lo aiuteranno ad ingranare e a conoscere la complessità della sua nuova parrocchia.
Una parrocchia che ancor oggi cresce sempre , godendo dell’adesione di tanti emigrati stranieri, che la conoscono anche attraverso la mediazione della Caritas , qui presente con la sua sede di distribuzione dei viveri, e vi trovano un clima di accoglienza ed amicizia . E la Messa nella chiesa di san Sebastiano si fa sempre più colorata e gioiosa.
Umberto d’Anna

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