Sarà un cerimonia laica quella che questo venerdì mattina 11 novembre alle 9 presso la Sala Consiliare di Piazza Dante a Caltrano saluterà Giacomo Alberto Caregnato, scomparso ieri all’età di 79 a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.

Un animo vulcanico e un genio artistico, di lui che era nativo di Forte dei Marmi ma orgogliosamente caltranese, il noto storico d’arte Flavio Caroli disse che sussisteva “un durissimo corpo a corpo con le materie della fantasia e della vita”.

Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1969, l’anno seguente consegue il 1° premio alla “Bevilacqua La Masa”, replicando il successo nel 1971: nel 1974 vince il Premio Nazionale di Pittura “Città di Torreglia”.
La sua attività espositiva inizia negli anni ’70 a Venezia, proseguendo in seguito a Roma, Trento, Vicenza, Padova e Bari. Per diverso tempo soggiorna e lavora anche a Milano. Partecipa a numerose collettive tra cui la “Biennale dei giovani” di Nizza nel 1979 e la mostra “10 grafici italiani” presentata da Giorgio Trentin, al Museo Puskin di Leningrado.

Nel 1984 il Comune di Ferrara dedica a Caregnato una personale alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo dei Diamanti e nella stessa città per alcuni anni egli è protagonista di diversi progetti, tra cui, nel 1986, una personale all’Istituto di Cultura “Casa Cini”, presentata dal direttore Franco Patruno e dal direttore di Palazzo Diamanti, Franco Farina. Nel 1988 esegue dei lavori le cui diapositive vengono proiettate nella “Petite Salle” del Centro “G. Pompidou” di Parigi durante una serata sulla poesia normanno-araba in Sicilia.
Originale artista, fantasioso e anticonformista, Caregnato riesce a spaziare con impetuosa creatività dal dipinto alla scultura, dal disegno alla grafica, dal bassorilievo alla ceramica. Egli ‘gioca’ gli accostamenti cromatici evitando la pittura tonale, esprimendosi con una figurazione non realista.

Con la disinvoltura e la libertà del suo segno, l’artista suggerisce come sfuggire al condizionamento dell’ambiente, in un dilatarsi di spazi e in un crescendo di vibrazioni luminose.

Una carriera con appunto esposizioni nazionali ed internazionali, ma senza dimenticare Caltrano dove è tra i soci fondatori dell’Associzione Culturale ‘Le Città Visibili’.

“Da docente d’arte” – ricorda il Sindaco Luca Sandonà – “lo incontrai mentre ero studente al Liceo Tron di Schio. Un uomo di grande spessore, una mente brillante. Mancherà il suo estro, ma gli dobbiamo riconoscenza per aver dato lustro al paese di cui non a caso era cittadino benemerito, attraverso le sue opere e la sua fama”.

di Redazione AltoVicentinOnline

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