Quanto accaduto ieri sera a Caltrano lascia senza parole. In un racconto di violenza alla quale il paese non è abituato, con telecamere private che avrebbero ripreso l’aggressione. Una donna di 50 anni si ritrova ora all’ospedale con il bacino fratturato. A ridurla così un uomo che per mettere fine ad un’accesa discussione avrebbe scelto la via più violenta. Usando la propria auto per investirla, così almeno secondo le prime ricostruzioni ma il tutto è in mano ai Carabinieri che stanno svolgendo le indagini. A rendere ancora più drammatica la vicenda l’ascia trovata in strada, a pochi passi da dove è avvenuto il tutto.
Una storia di orrore e rabbia che si è consumata nella parte vecchia di Caltrano, in via Monte Cengio, dove le case del passato stanno ancora lì. In un piccolo slargo della via dove i rumori che quest’uomo stava facendo in un’abitazione avrebbero rotto il silenzio della sera. Non la prima volta che accadeva, secondo le voci di paese dette quasi a denti stretti. Rumori che avrebbero portato all’esasperazione la famiglia che abita vicino. Un alterco che sfocia in lite, con vasi di fiori che sarebbero volati in aria. Ma il peggio ancora deve accadere. A raccontarlo non saranno solo le persone che avrebbero assistito alla scena, ma anche gli occhi di una telecamera privata installata in zona. La donna, di origini straniere, scende in strada. Affronterebbe l’uomo, non di Caltrano ma di un paese vicino, e che alla sera arriva per fare dei lavori di ristrutturazione. Le urla dei due, stando a quanto i testimoni raccontano, sono impossibili da non sentire. Ma diventano strazianti quando l’uomo sale in auto e investe la donna. La cinquantenne cade a terra e non riesce a muoversi. Accanto a lei il figlio diciassettenne sul quale l’uomo si scaglierebbe, picchiandolo. Madre e figlio finiranno al pronto soccorso: la diagnosi più grave va alla donna, che si trova all’ospedale con il bacino fratturato, mentre il figlio non avrebbe riportato lesioni. Se la scena della donna a terra non bastava, è stato il ritrovamento di un’ascia a mettere a dura prova anche i nervi più saldi. Ancora non si sa se è collegata all’aggressione, chi l’avrebbe impugnata e poi lasciata lì.
“E’ da tempo che facciamo nostre le voci di chi abita in quella zona. Non coperta da illuminazione pubblica, tanto che i carabinieri intervenuti avrebbero usato delle torce per fare luce-commenta Anna Campese, consigliere di minoranza-Da tempo abbiamo portato a conoscenza la maggioranza di quanto stava accadendo in zona, purtroppo ormai considerata fatiscente dove le persone vivono in spazi angusti e privi di agibilità. Ma la maggioranza ci ha sempre ignorato, non andando mai a fondo, nonostante le nostre interrogazioni che erano la somma della voce dei cittadini, ignorate, che ora subiscono un clima di guerriglia urbana-continua-Caltrano era considerata una piccola oasi dell’Alto Vicentino, dove la sicurezza non è mai stata un problema sentito. Ora invece i genitori non lasciano più uscire i propri figli: troppe persone e giri sospetti-conclude la consigliera Anna Campese- L’amministrazione deve fare qualcosa: belli il festival della letteratura e del teatro in casa, ma la sicurezza di Caltrano e dei suoi cittadini è primaria”.
“Apprendo con sgomento e preoccupazione quanto accaduto nel nostro paese. Credo e spero che il sistema di videosorveglianza introdotto e realizzato nel mio mandato, per il quale rinunciai ai primi 10mila euro euro di indennità da sindaco, possa contribuire ad accertare le responsabilità dei fatti. La sicurezza dei cittadini e la sicurezza stradale hanno costituito per cinque anni la nostra priorità: mi auguro che la nuova amministrazione faccia altrettanto” commenta l’ex sindaco, ora consigliere comunale, Luca Sandonà.
P.V.
