Si allarga il cerchio sulla vicenda dello scrittore folle della Valle dell’Astico e le vittime vengono fuori allo scoperto, trovando il coraggio di denunciare. E così si scopre che l’operaio 50enne di Arsiero, indagato per sostituzione di persona, diffamazione e calunnia, ce l’aveva a morte anche con un collega di caccia, al quale, dopo una discussione, aveva deciso di far togliere il porto d’armi. Per questo, inviava lettere all’Enpa, sezione Thiene-Schio per segnalare, a nome di un ignaro cittadino, che a Cogollo un cacciatore sparava in zona protetta, che ammazzava piccoli caprioli e investiva gatti con l’auto. I fatti risalgono al 2010 e l’operaio era stato creduto dagli animalisti che avevano inoltrato le lettere alla polizia locale di Cogollo perchè risalissero all’investitore senza cuore che falciava povere bestiole.

Non finisce qui, lo scrittore folle avrebbe preso di mira chiunque e proprio stamattina, la Guardia di Finanza ha ricevuto altri due finti esposti su cui sono ora concentrate le indagini del carabinieri della stazione di Arsiero, per i quali la vicenda è tutt’altro che conclusa. Le vittime del calunniatore e diffamatore che si vendicava dei suoi nemici facendo recapitare lettere a nome di concittadini alle forze dell’ordine denunciando reati falsi, ora spuntano come funghi. ‘Stiamo vagliando altri casi – spiegano gli investigatori – siamo bombardati di segnalazioni, ma non è detto che siano riconducibili all’operaio di Arsiero’.

Allo scrittore folle, che era diventato il tormento della gente della vallata, è arrivato nei giorni scorsi, il maresciallo Antonio Longo, videcomandante della stazione di Arsiero.

E’ stato il sottufficiale a risolvere il rebus delle lettere e degli esposti che arrivavano alle forze dell’ordine. Il carabiniere ha lavorato giorno e notte per risalire all’identità dell’insospettabile operaio, al quale guai a dire una parola di troppo. Lui ti mandava Nas e Finanza dietro la porta se sgarravi.

di redazione Thiene on line

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