Ci avevano provato qualche ora prima a Vicenza i due truffatori, a cui ieri è andata male la tecnica dello specchietto. B.R. e B.S., entrambi residenti a Noto, in provincia di Siracusa, avevano adescato un automobilista che transitava a Dueville. I truffatori hanno mostrato la propria auto con uno specchietto fracassato e hanno intimato al “colpevole” di consegnare loro immediatamente un risarcimento in contanti per risolvere la faccenda. Non c’è cascato però l’uomo che non solo si è rifiutato di consegnare i quattrini ai due malfattori, ma ha subito composto il 112, avvisando i carabinieri.

Nel frattempo, i due siciliani hanno tagliato la corda, ripartendo a tutto gas a bordo di una Fiat Grande Punto di colore bianco che è stata intercettata dai militari all’altezza del comune di Monticello Conte Otto. Invano i due furfanti hanno tentato di negare l’evidenza. Sono stati denunciati a piede libero con l’accusa di tentata truffa e su di loro ci sono forti sospetti per altri episodi del genere.

A quanto pare, la coppia era in trasferta in Veneto da qualche giorno e con la tecnica dello specchietto avrebbe raggirato altre vittime. L’ultima, proprio un paio d’ore da quella di Dueville, culminata con la cattura dei due siracusani, che però sono stati denunciati e rimessi in libertà su disposizione dell’autorità giudiziaria.

In questi giorni, le associazioni di consumatori hanno lanciato un vero e proprio allarme a livello nazionale per gli episodi di truffa, che rappresentano  escalation di un fenomeno preoccupante. ‘Occhio alla truffa con lo specchietto, ovvero la truffa più utilizzata sulle strade per spillare euro agli automobilisti – avvertono dall’ADICO – inducendoli a pagare una somma per riparare al danno causato all’auto del truffatore, anche se in realtà la rottura delle specchietto non è mai avvenuta. Si tratta di un trucco molto semplice – spiega l’ADICO – che consiste nel far credere all’automobilista che la sua macchina, abbia involontariamente urtato il retrovisore dell’auto di chi sta mettendo in atto la truffa. La vittime della truffa sentirà il rumore di un colpo secco molto forte sulla propria carrozzeria, di solito sulla fiancata, (provocato in realtà da una pallina, un bastone, ecc…) dando l’illusione di un urto immediato. Subito dopo entrano in scena i lampeggianti e un auto vi intimerà di fermarvi. Il conducente sostenendo che gli è stato rotto lo specchietto, indicando il suo retrovisore chiaramente già danneggiato vi convincerà ad un esborso di 100 o 200 euro senza mettere di mezzo assicurazione o vigili, magari anche con l’aiuto di “un compare”, pronto a testimoniare che è andata proprio così.

A questo punto, la vittima paga, convinto di aver recato un danno, o per paura che dalla truffa si passi alla rissa.
Se vi trovate vittime di simili segnali quali colpo, lampeggianti, uomo minaccioso che chiede di accostare – suggerisce il l’ADICO, – non fermatevi e chiamate le forze dell’ordine dal cellulare restando all’interno della vostra auto’.

Di Redazione Thiene on line

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