A molti, venerdì mattina, non era sfuggito il capannello di gente al cimitero di Fara Vicentino. Lì era seppellito Francesco Lazzaretti, 53 anni, morto a metà dicembre dopo essere scivolato sul greto del torrente Astico, nel comune di Zugliano dove era andato ad assicurarsi che le chiuse del torrente fossero a posto, in vista dell’ondata di maltempo che stava arrivando.

La sua salma è stata riesumata su disposizione del tribunale di Schio, per richiesta dell’Inail, competente in materia dato che c’è di mezzo un  risarcimento ai familiari di Lazzaretti considerato che sarebbe morto mentre stava svolgendo il proprio lavoro. Infatti, quando il suo amico Imerio Borriero, sindaco di Montecchio Precalcino e tecnico del Consorzio di Bonifica Medio Astico Bacchiglione, di cui Lazzaretti era ancora consigliere benchè non più presidente, aveva ancora gli attrezzi in mano. Lo avevano cercato tutta la notte, ritrovandolo cadavere e congelado dal freddo. Sul capo, una vistosa ferita dovuta probabilmente alla caduta. L’esito dell’esame autoptico, eseguito nella stessa giornata di venerdì, sarà reso noto entro circa sessanta giorni e potrà svelare le vere cause del decesso.

di Redazione Thiene on line

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia