Secondo la mitologia greca la speranza era l’ultima dea (spes ultima dea) rimasta nel vaso di Pandora: da qui l’espressione “la speranza è l’ultima a morire”. 

E in nome della speranza ieri sera l’intera comunità lughese si è stretta attorno alla famiglia dell’ undicenne che, all’ospedale San Bortolo di Vicenza, sta duellando strenuamente tra la vita e la morte dopo essere stato colpito da un aneurisma cerebrale giovedì mattina mentre era a scuola nell’Istituto Comprensivo “Bernardino Nodari” di via Matteotti a Lugo.

 

‘Vogliamo essere vicini ai genitori, facendo sentire loro che tutta la comunità di Lugo di Vicenza è al loro fianco. Stasera ci sarà anche una veglia, tutti uniti in una preghiera per la sua pronta guarigione. Chi può partecipi, in rispettoso silenzio, ma con tanta tanta fede. Forza!’: così, su Facebook, il primo cittadino lughese, Robertino Cappozzo, aveva invitato, nel pomeriggio, l’intera cittadinanza.

E oltre quattrocento persone ieri sera hanno risposto a questo invito e si sono date appuntamento nell’Arcipretale di San Giovanni Battista per l’Eucarestia prefestiva della domenica e per la recita del Santo Rosario per lo studente di prima media: ‘A unirci è un passaparola fatto con il cuore – ha esordito l’emozionato parroco don Piero Cecchinello – e stasera vogliamo far sentire tutto il calore della nostra comunità che, nella gioia e nel dolore, guarda con speranza anche questo momento di grande prova’.

Nei primi banchi tantissimi compagni di scuola, ragazzini di Lugo e di Calvene, genitori emozionati, insegnanti, amici, compaesani, animatori con la chitarra, sindaco e amministrazione comunale; a far da corona all’altare, poi, assieme a don Piero, ben trentotto chierichetti che, con la tristezza e l’emozione nel volto, non hanno però esitato di cantare per il loro amico e a battere anche le mani durante il ritornello alla Comunione: ‘Tu sei la nostra grande nostalgia, tu sei il cielo chiaro dopo la paura, dopo la paura di esserci perduti, e tornerà la vita in questo mare. Soffierà, soffierà il vento forte della vita’. ‘Soffi forte il vento della vita – ha chiuso don Piero prima della benedizione finale – soffi davvero forte. Signore, concedici un miracolo’. 

‘I miracoli ci sono – ricorda continuamente papa Francesco – Ma serve la preghiera! Una preghiera coraggiosa, che lotta per arrivare a quel miracolo, come quella di Abramo che lottava con il Signore per salvare la città, come quella di Mosè che pregava con le mani in alto’. E come quella di tanta gente che in queste ore chiede un segno alla Madonna del Rosario, a lei che  da generazioni e generazioni viene invocata particolarmente a Lugo e  che mai ha deluso il suo popolo.
Sandro Pozza

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia