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Morì schiacciato da camion Greta. Patteggia un anno l’autista. A giudizio responsabile sicurezza

Era il 5 aprile del 2011 quando Raffaele Sorgato, un netturbino di Valli del Pasubio, figlio unico ed un cuore immenso morì schiacciato da un camion della Greta guidato da un collega che non si accorse della presenza del giovane sul predellino. Raffaele stava prelevando il ‘secco” da una villetta di via Giusto di Ca’ Trenta di Schio quando fini’ stritolato dal mezzo della Greta.

 

Per quella tragedia stamani, il suo collega Mauro Sesso, 42 anni, che non ha mai superato il trauma, ha patteggiato la condanna ad un anno davanti al giudice delle udienze preliminari. Rinviato a giudizio invece, Enrico Dal Pra, 52 anni, direttore tecnico, responsabile della sicurezza della Greta. Il processo è fissato per il 22 maggio davanti al giudice del tribunale di Schio. Condannata infine, la Greta rappresentata dall’amministratore delegato Riccardo Ferrasin, al pagamento della somma di 17.500 euro.

Una tragedia sul lavoro che l’Alto Vicentino non ha mai dimenticato anche grazie alla denuncia del sindacato Usb, che subito dopo la disgrazia ha portato alla luce la precarietà dei mezzi della ditta Greta, finiti sotto la lente d’ingrandimento della magistratura. In particolare, sotto sequestro finì il camion condotto da Sesso, che, secondo Usb, non era sicuro.

Quella mattina, Raffaele stava prelevando i rifiuti da una casa quando rimase stritolato dal mezzo della Greta che lo spinse contro il muretto. L’urlo che preannunciava la morte, sconvolse l’intero quartiere di Ca Trenta, dove donne prese dai servizi domestici e pensionati dediti alla cura del giardino, non poterono fare a meno di precipitarsi per strada per vedere cosa fosse accaduto. Una scena raccapricciante si presentò davanti ai loro occhi. Quel ragazzo che aveva ancora una vita intera davanti a sè moriva sul posto di lavoro. Il suo collega moriva dentro assieme a Raffaele.

Mamma Agnese e papà Diego non si sono mai più ripresi. Vogliono giustizia per quel figlio unico, che rappresentava il motivo per andare avanti.

di Redazione Thiene on line