Sventola il ‘leon’ di San Marco a Piovene Rocchette, ma non è il leone dei periodi di pace della Serenissima repubblica, bensì quello sul piede di guerra con spada sguainata e tanto di libro chiuso sotto la sua millenaria zampa.

Un gruppo di una 50ina di attivisti del Comitato di Liberazione Nazionale Veneto e altri simpatizzanti dalle varie parti della provincia si sono dati appuntamento in centro paese, dove questa mattina si svolgeva il mercato comunale ed hanno attraversato le vie principali dirigendosi verso la casa dei tre fratelli Spezzapria in via Levà 58, Denis, Loris e Silvia, verso i quali pende da mesi una esecuzione di sfratto a seguito di debiti finanziari della vecchi ditta familiare, la Pettinfibra. Si sono poi diretti davanti al municipio per ‘rivendicare le leggi del diritto internazionale per far valere i diritti dei cittadini sfrattati illecitamente’.

La manifestazione è infatti un atto di solidarietà ‘serenissima’ verso i tre ex imprenditori artigiani tessili che da mesi si rifiutano di abbandonare la casa familiare dove abitano da sempre. Le forze dell’ordine hanno già tentato di mettere in pratica lo sfratto più volte, ma inutilmente, a causa del rifiuto di lasciare l’abitazione da parte dei fratelli Spezzapria. Le forze dell’ordine erano presenti oggi in gran numero in divisa antisommossa.

Supportati dai venetisti, gli Spezzapria hanno deciso di resistere ad oltranza contro delle leggi ed uno stato che non riconoscono come il loro, ritenendo lo sfratto un affronto per chi ha sempre lavorato, pagato le tasse, vittima di una crisi che tutta la famiglia sta scontando da anni, causata da clienti che non hanno mai pagato quanto dovevano. Ma alla fine hanno dovuto capitolare e sono stati scortati fuori dalla loro casa dagli agenti della digos e dai carabinieri della stazione di Piovene.

Marta Boriero

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