Da qualche tempo era un pò giù, ma nulla lasciava presagire quel gesto estremo, che ha compiuto dopo averci riflettuto chissà quanto. Elia Marcante , 65 anni, trovato impiccato ieri sera, viene descritto come un uomo dinamico, sorridente, positivo. Una persona con la passione per il calcio, tanto che negli anni ’90, era stato anche presidente dello ‘Schio Calcio’. Lo ricorda così il sindaco Luigi Dalla Via che lo conobbe allora, quando seguiva quella squadra. Lo conosceva ancora meglio il sindaco di Torrebelvicino Giorgio Calli, che con lui aveva condiviso la passione per lo sport. Un imprenditore che aveva investito le sue energie professionali nella sua ditta, la Zimac, con sede nella zona industriale di Schio, dove lavorano anche i suoi figli.

 

Un gesto inspiegabile al momento anche perchè pare che la fabbrica, che produce macchine per la movimentazione e la lavorazione del legno, non versasse in condizioni così drammatiche. Il sindaco Calli questa mattina, appresa la tragedia, si è recato personalmente a fare visita alla vedova. ‘Non sa spiegarsi il gesto – ha detto il primo cittadino – l’aveva visto un pò triste di recente, ma nulla lasciava presagire un atto così estremo’. Quello descritto da amici e conoscenti dell’imprenditore di Torrebelvicino è un carattere aperto alla vita. Mai nessuno avrebbe pensato che Marcante sarebbe arrivato a compiere un gesto così forte. Lui che amava la vita, nessuno riesce ad immaginarlo mentre se la toglie. Eppure, ieri sera, l’imprenditore l’ha fatto dopo aver lasciato un biglietto alla moglie. Poche parole:’Perdonami. Ti prego di prenderti cura dei nostri figli’.

A trovarlo impiccato all’interno della ditta scledense è stata la figlia che non vedendolo rincasare, era andata a cercarlo sul posto di lavoro. Lì, la macabra scoperta.

‘E’ ormai un bollettino di guerra. Questo dei suicidi degli imprenditori è soprattutto, per noi del Veneto, un fatto epocale, nuovo e complesso da gestire’. E’ il commento amaro e drammatico del presidente della Regione Luca Zaia .

‘La notizia di un altro industriale che si è tolto la vita a Schio – aggiunge Zaia – è il sintomo delle profonde e insormontabili difficoltà in cui si dibatte un intero territorio. Cifre che assumono proporzioni drammatiche proprio perché il territorio stesso è disseminato di imprese. Oltre 600 mila partite Iva che non vivono di assistenzialismo e chiedono soltanto di poter lavorare bene e tanto, che si ritrovano di fronte a una pressione fiscale che sfiora il 70 per cento e le mette definitivamente fuori mercato, che vivono nell’incubo di ritrovarsi nel capannone qualcuno che non esce se non ha comunque elevato un verbale, a una burocrazia che riempie di inutili passaggi ogni pulsione alla crescita, a enti locali messi nelle condizioni di letterale impotenza”.

“La situazione si sta evolvendo in peggio. Adesso le nuove ‘vittime’ della situazione di crisi stanno diventando i figli degli imprenditori. Abbiamo avuto alcune segnalazioni di ragazzi che potrebbero arrivare al gesto estremo”. Sono le parole di Ildebrando Lava, presidente della Confartigianato di San Donà di Piave. “Giovani sui 25/30 anni, cresciuti nell’azienda – racconta – che lavorano già con i genitori e che stanno vivendo le difficoltà del momento”.

di Redazione Thiene on line

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