Quando i carabinieri fecero irruzione nell’appartamento, il latitante si rifugiò sopra il tetto ed il cugino negò di essere a conoscenza di quell’ordine di cattura nei confronti di quel parente che aveva ospitato in famiglia. Era il 4 febbraio del 2012 quando finirono entrambi in manette. Con il rito alternativo è stata inflitta una condanna a otto mesi di reclusione a Samuel Cavassa, 32 anni, originario di Malo, ma residente a Zugliano. Era accusato di favoreggiamento, per aver coperto la latitanza del cugino Mario Cari, ricercato da mesi.

 

I militari erano riusciti a scovare il ‘fuggitivo’ a casa di Cavassa in via Riva. Viveva lì, con la compagna e con due figli. Quella sera di febbraio dell’anno scorso, gli investigatori della compagnia di Thiene dovettero fare non poca fatica per ammanettare i due. Il latitante era riuscito a sgattaiolare sul tetto dell’abitazione mentre il cugino fuori per strada. Acciuffati entrambi, Cavassa dichiarò di non sapere che quel parente a cui aveva fornito ospitalità fosse ricercato dalla legge.

di Redazione Thiene on line

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia