E’ stato un padre disperato nel vedere gli strani comportamenti del figlio di appena 14 anni, che era diventato un assuntore di ‘erba’ a far scattare le indagini dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Schio, che hanno arrestato chi vendeva la marijuana a lui e a tanti altri giovani ‘iniziati’ alla droga.

In manette è finito Peter Barbieri, 29 anni, scledense già noto alle forze dell’ordine per diverse vicende giudiziarie. In casa, coltivava mariuana persino in serra. Il blitz nell’appartamento del presunto spacciatore è scattato nel tardo pomeriggio di ieri, quando al comando del maresciallo Tiziano Ottoboni, i militari sono entrati nell’appartamento del presunto venditore di droga che deteneva 15 grami di ‘erba’, già essiccata e pronta per essere ‘rullata’ dai giovani acquirenti che frequentavano quella che, secondo gli investigatori, sarebbe stato un punto di riferimento per diversi scledensi. La sostanza era sotto il cuscino del letto.

Altre cinque piante di marijuana crescevano invece in giardino, avvolte in un telo protettivo. E ancora, Barbieri, per fare le cose in grande, aveva allestito una serra in camera da letto: un box serra dotato di sofisticati sistemi di crescita e sviluppo della sostanza con artifizi per impedirne la fuoriuscita dell’odore della cannabis. 

A casa di Barbieri, secondo i carabinieri, gli assuntori potevano andarci a qualsiasi ora del giorno e della notte per trovare lo stupefacente.

Nel corso delle indagini, i militari hanno osservato a lungo l’abitazione del 29enne, che riceveva in casa, dove si sentiva più sicuro. Dove l”erba’ se la produceva da sè, con un ‘pollice verde’ da autentico professionista della cannabis.
A dare l’input alle indagini, un papà che in lacrime, si era recato nei giorni scorsi, negli uffici della caserma dei carabinieri, raccontando che, da qualche tempo, il figlio 14enne sembrava cambiato. Da qui, il sospetto che avesse cominciato a fare uso di droghe leggere ed il terrore del ‘salto di qualità’ con quelle più pesanti. Si è messa così in moto la macchina investigativa che ieri ha portato all’arresto di Peter Barbieri, che stamani è stato condannato a due anni di reclusione e al pagamento di una multa di 2800 euro. Per il presunto spacciatore si sono spalancate le porte del carcere di Vicenza.
N.B.

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