Ha dell’incredibile la vicenda che ha colpito una  famiglia di origine bosniaca residente a Schio. Da tre settimane i malcapitati sono costretti a vivere con il loro bambino di soli due anni al buio e al gelo, nel loro appartamento. Al civico 47 di viale Santa Croce, infatti, mancano luce e gas dal 21 febbraio scorso e la situazione sta diventando sempre più insostenibile, soprattutto per il piccolo.

Ilja Nikolic, che lavora nell’edilizia come artigiano autonomo, è entrato in quell’appartamento nell’aprile del 2012, con la sua famiglia, dopo aver firmato un regolare contratto d’affitto. L’agenzia aveva avvertito circa la non-agibilità dell’immobile, ma la situazione avrebbe dovuto regolarizzarsi entro breve.

Così almeno credevano i Nikolic. Il taglio dei cavi della corrente elettrica e lo stop alla fornitura del gas sono piombati inaspettatamente, costringendo la famiglia all’addiaccio con lumini, bombole autonome e calderoni esterni in cui poter scaldare l’acqua, per cucinare e poter fare la doccia al loro bambino. I due coniugi hanno presentatoegolarmente denuncia ai carabinieri di Schio, contro le società che erogavano i servizi bloccati.

“Ci siamo rivolti anche ai Servizi Sociali del comune” – dice sconsolato Iljia – ma ci è stato detto che purtroppo le possibilità di intervento da parte dell’amministrazione sono molto limitate perché si tratta di una contesa tra privati”. Una condizione davvero paradossale e difficile da sostenere, specialmente a fronte di un inverno gelido come quello di quest’anno. dice: “Speriamo che la situazione si risolva in fretta”, si augura Iljia in un ultimo sfogo. “Abbiamo un bimbo di due anni, stiamo addirittura pensando di rivolgerci a Striscia la Notizia, perché non è più possibile continuare così”.

Alessandro Mafrica

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