Nonostante il primo sequestro di materiale pedopornografico, nonostante la visita degli agenti della polizia postale che avevano portato via cd, dvd, memorie e computer setacciando anche il suo ufficio a scuola, avrebbe continuato a scaricare e cercare in Rete video e foto di violenze su bambini.

Secondo quanto riportato dall’Unione Sarda quando gli agenti della Polpost sono andati a casa di Alessandro Dettin – il 58enne professore a lavoro a Quartu, in Sardegna, originario di Schio, finito agli arresti domiciliari per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico – a notificare il provvedimento restrittivo hanno trovato nel computer almeno una decina di nuovi files dal contenuto inequivocabile. Una scoperta che ha molto sorpreso gli investigatori visto che nel 2011 avevano sequestrato in casa materiale informatico che conteneva complessivamente 119.152 files pedopornografici: immagini e filmati di bambini che subiscono abusi sessuali, ma anche filmati amatoriali di violenze avvenute all’interno di alcune scuole su cui adesso gli specialisti della polizia postale stanno lavorando. Mai però si sarebbero aspettati di trovarne ancora.

Il professore, avrebbe avuto un “impulso irrefrenabile” come scrive lo stesso Gip nell’ordinanza, nello scaricare i filmati, lo stesso impulso che lo avrebbe spinto a proseguire anche dopo il primo sequestro. L’avvocato che difende il professore è sicuro che la vicenda sarà chiarita. Venerdì il 58enne dovrà presentarsi davanti al Gip per l’interrogatorio di garanzia anche se ancora non è sicuro se sceglierà di rispondere alle domande del Giudice o avvalersi della facoltà di non rispondere.

di Redazione Thiene On Line

 

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