Aveva fatto il salto di qualità e dal freddo della casa diroccata tra Thiene e Sarcedo, dove era stato fatto sgomberare l’ultima volta, aveva trovato sistemazione nell’appartamento dell’ultimo piano di via Tintoretto 1 alla Cà Pajella. E’ Mimoun Mehdoub, 35 anni, marocchino dalla sfilza di precedenti penali per furto e ricettazione, il pregiudicato che ieri mattina, dopo lo scoppio dell’incendio, se l’è data a gambe facendo sparire ogni traccia. Ora rischia anche lui, come il connazionale che a quanto pare aveva occupato per primo la casa, l’accusa di invasione di edificio e di incendio colposo.

 

Gli agenti della Polizia Locale, dopo quanto ha turbato ieri il rione della Cà Pajella, scatenando polemiche sul dilagante fenomeno dell’occupazione abusiva, che sembra prendere piede anche nella tranquilla Thiene, stanno ricostruendo nei dettagli il fatto di cronaca che avrebbe potuto avere conseguenze ben più serie. 
La matassa ieri mattina, subito dopo l’incendio e la paura sembrava ingarbugliata. Dopo il boato che aveva atterrito gli abitanti della zona, sul posto gli agenti avevano trovato un marocchino di 31 anni e quello che rimaneva di quell’appartamento all’ultimo piano, dove i poliziotti del Consorzio Nord Est Vicentino avevano rinvenuto e posto sotto sequestro ben 5 bombole, di cui alcune vuote. Segno che l’immobile era stato abitato per mesi dalla coppia che a quanto pare, riceveva in casa anche altri nordafricani. Non ci sono prove, al momento, di attività illecite come spaccio di stupefacenti. Nell’abitazione, nessuna traccia di droga, ma Mehdoub, conosciuto come ‘Mimmo’ andava e veniva tranquillamente, ultilizzando la casa, in custodia all’Istituto Vendite giudiziarie di Vicenza come ‘quartier generale’.

Nel suo curriculum giudiziario, una sfilza di reati che lo facevano andare e venire dal carcere di Vicenza. Ma lui tornava sempre nell’Alto Vicentino, dove è stato arrestato dagli agenti della Polizia Locale per diversi episodi.
Per citarne qualcuno, l’anno scorso, in sella ad un ciclomotore rubato, si accorge della pattuglia della polizia municipale e tenta di evitare il controllo spegnendo i fari e allontanandosi dalla zona, ma viene inseguito e catturato. Finisce in manette per ricettazione , reato per il quale era già stato arrestato nel 2011.

Nel maggio scorso, sempre gli agenti della Polizia locale di Thiene, lo arrestano per furto di cavi elettrici nell’ex stabilimento Monti. Gli agenti erano intervenuti dopo la preziosa segnalazione di un cittadino che aveva descritto un uomo alto e magro che scavalcava la recinzione dello stabile. Il furto di rame sarebbe la specialità del nordafricano, che sarebbe stato fatto sloggiare diverse volte dall’immobile ex Torrino, di cui era abituè.
Dove sia finito adesso non si sa.

di Redazione Thiene on line

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