Sembra non sentire ragioni l’uomo di origini egiziane che, assieme alla sua famiglia, occupa da due anni una casa del Comune di Thiene, nel quartiere dei Cappuccini.

Doveva starci dentro soli tre mesi, gratuitamente. Giusto il tempo di trovare una nuova sistemazione, dopo uno sfratto che lo aveva messo su una strada. E con lui tutta la sua famiglia.  Una vicenda che aveva coinvolto i servizi sociali, mirata a dare in emergenza un tetto a questa famiglia, fintanto che trovasse una soluzione più idonea.

Giorni che però sono diventati anni. Passati i tre mesi di concessione, e con le spese a carico del Comune, da parte di questo ‘inquilino’ non ci sarebbe stata alcuna volontà di andarsene dall’appartamento di via Dei Castagni, ma non solo.
L’uomo avrebbe rifiutato anche altre abitazioni, trovate successivamente, dove potesse trasferirsi con la propria famiglia. Arrogandosi un diritto che non gli spetterebbe, considera ancora oggi quell’appartamento ai Cappuccini come ‘casa sua’.  Tanto che il Comune di Thiene decide di tentare l’ultima spiaggia, chiedendo aiuto al tribunale di Vicenza.

Dopo diffide ed ingiunzioni di sgombero, siglate dal sindaco e  tentate tra il 2017  ed il 2018, il Comune di Thiene infatti si ritrova ancora il grattacapo. Ultima chance per vedere sgombero l’appartamento, dagli ‘inquilini’ e dalle loro cose, il rivolgersi ad un giudice.
Ma prima di arrivare a questo, altro passo d’obbligo per il Comune. Dovrà tentare una mediazione, questa volta tramite un avvocato, puntando ad un accordo di rilascio della casa. Se anche questo fallisse porterà in causa la famiglia egiziana, che intanto continua ad abitare nella casa.

Paola Viero

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