Il giorno dopo l’incidente stradale avvenuto domenica pomeriggio, davanti allo stadio Miotto, oltre al dolore per la perdita di un uomo perbene come viene ricordato Michele Cebba, 61 anni, infaticabile dipendente della ditta Estel, è polemica sull’incrocio ‘teatro’ della tragedia. L’uomo si trovava in sella alla propria bici quando è stato travolto dalla vettura Renault Clio condotta da una trentaduenne di Torre di Mosto. Uno dei due potrebbe essere passato con il rosso, ma quel rilevatore elettronico di sanzioni tanto voluto dai residenti della zona e dal Comitato di Quartiere, non è mai stato installato e se invece, ci fosse stato, la Polizia potrebbe ora, avere le prove della responsabilità che è ancora al vaglio.

 

‘Nel mese di ottobre abbiamo detto si all’installazione del rilevatore elettronico di sanzione – spiega il vicesindaco Alberto Samperi  – accogliendo la richiesta del Comitato del Quartiere, ma ci sono dei tempi tecnici ed una gara d’appalto per individuare il fornitore del materiale’.

 Gli agenti del comandante Giovanni Scarpellini hanno lavorato ieri per ore, per ricostruire la dinamica dell’incidente costato la vita a Cebba. La Procura di Vicenza ha ricevuto gli atti da parte della Polizia locale ed è stata aperta un’inchiesta. Una prassi di rito nei casi di sinistri mortali, così come l’avviso di garanzia che viene recapitato al conducente dell’auto investitrice per omicidio colposo. E non perchè sia stata accertata una colpa, ma perchè la legge funziona così.

Michele Cebba indossava il casco di protezione, hanno raccontato alcuni testimoni accorsi sul luogo della tragedia subito dopo aver udito quel rumore fortissimo, che ha fatto intuire subito che era accaduto qualcosa di grave. Era l’urto violentissimo tra la bici di Cebba e la Renault. Il corpo del sessantunenne ha fatto un volo di oltre quattro metri. A nulla sono servite le cure di primo soccorso del personale del Suem. Per il tecnico della Estel non c’è stato nulla da fare.

di Redazione Thiene on line

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