Restano dietro le sbarre i componenti della famiglia Helt, compresa la mamma Lucia, che deteneva in borsetta la pistola con cui venerdì pomeriggio, è stato fatto fuoco contro Davide Kari ed il fratello Vianello, nell’accampamento rom di via Liguria tra Thiene e Zanè, che per qualche minuto si è trasformato in una scena di un film di far west. E ci è pure scappato il morto con Davide Kari che non ce l’ha fatta e nonostante il trasporto in ospedale è spirato qualche minuto dopo il fatto di sangue.
Helt2I quattro indagati sono stati interrogati ieri dal gip Roberto Venditti, che ha confermato la carcerazione con le accuse di omicidio e tentato omicidio aggravato. La versione fornita dagli Helt continua a non convincere i carabinieri del Reparto operativo di Vicenza, che cercano quello che ritengono essere l’esecutore materiale del delitto e che è ancora ‘uccel di bosco’. Si sospetta che si trovi nascosto in qualche campo rom della zona e infatti i militari stanno svolgendo numerose perquisizioni in roulotte e camper alla ricerca del fuggitivo.Ieri i quattro assassini presunti hanno ribadito la versione fornita agli inquirenti subito dopo il loro arresto. ‘Non volevamo uccidere – si sono difesi – volevamo solo vendicare uno sgarro. Avevano insultato un nostro parente morto e volevamo chiarire la faccenda’.
RomPeccato che i sicari si siano presentati con una pistola, che poi ha mirato ad altezza uomo, quindi per uccidere e non ‘per dare una lezione’. La paura dei carabinieri è che ci si può trovare dinanzi ad una vera e propria faida tra famiglie rom. Gente violenta, che chiarisce le cose sparando, che non ha regole anche se deve compiere una missione di morte in pieno giorno, purchè la vendetta vada a buon fine. Proprio questo ha spinto Forza Nuova a organizzare una manifestazione nella serata di giovedì a Thiene. ‘Non vogliamo questa gente sul nostro territorio – ha dichiarato Enrico Santini – adesso basta. Quanto è successo è davvero grave e non si può rimanere inermi’.
Tensioni sull’argomento anche a Schio dove gli Helt, dagli anni 90, occupano una casa dell’Ater. Subito dopo il fatto di sangue, il sindaco Valter Orsi non ha avuto dubbi nel dichiarare che se fosse per lui, gli Helt andrebbero cacciati da quell’abitazione perchè il progetto d’integrazione avviato e sostenuto dalle precedenti amministrazioni comunali è fallito chiaramente.
f.n‘E’ pazzesco che questa gente occupi un’abitazione dell’Ater. – ha dichiarato stamattina Alex Cioni del Comitato Prima Noi, che con una raccolta firme vuole chiedere al primo cittadino scledense di intercedere con l’Ater per stracciare il contratto della casa popolare – Sono anni che urlo e sbraito per fare capire chi sono questi rom che qualcuno ha cercato di integrare a tutti i costi non capendo che si tratta di delinquenti, di gente che ruba, che non esita a uccidere per futili motivi, che parla con il linguaggio dell’illegalità. Persone pericolose e armate. Persone che non devono stare sul nostro territorio. Adesso basta. – conclude Cioni – Ora c’è pure un morto, mi sembra che il vaso sia traboccato da tempo. E’ il momento di concentrarsi e agire con tutti gli strumenti necessari per mandarli via con le loro auto di lusso e con le loro roulotte’.
N.B.

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