“Ora ho paura anche di prendere un caffè in centro a Thiene”. E’ ancora scossa la signora Libera mentre racconta il brutto episodio vissuto ieri sera, intorno alle 21.15 in un bar di via Trieste. “Non lo avevo mai visto in vita mia. Ha iniziato ad insultarmi, a spingermi, a darmi calci. Sono ancora traumatizzata”. Un uomo, sul quale sono concentrate le indagini dei carabinieri per l’identificazione,  si è presentato nell’esercizio commerciale chiedendo alla titolare un pacchetto di sigarette: “Era molto ubriaco, credo fosse anche sotto effetto di stupefacenti. So che prima di venire da me è andato in un bar vicino e anche lì ha dato molto fastidio ai clienti, soprattutto a delle donne. – racconta la barista – Non aveva soldi, ma data la mia paura che potesse importunare i miei clienti perché insisteva, gliel’ho dato, sperando che così facendo sarebbe andato via. Mi ha risposto che il giorno dopo sarebbe tornato a pagare con la figlia. Ma il mio obiettivo era quello di farlo andare via il prima possibile, visto che avevo la chiusura alle 21 ed ero già in ritardo”. Ma all’uomo non è bastato ottenere le sigarette: uscendo infatti ha notato la presenza di una coppia, Libera e il compagno, che stavano terminando la loro birra. Occhi puntati sulla donna, l’uomo si è subito scagliato contro di lei, insultandola con parole pesanti fino a che il suo sguardo si è posato su una delle sedie del bar e, senza pensarci, l’ha alzata minacciando di tirarla alla donna. Subito la titolare del bar ha cercato di fermare l’aggressore, tirando dalla sua parte la sedia e chiedendogli di smetterla e di andare via. “Non accetto risse e cose del genere nel mio bar, ho avuto seriamente paura che qualcuno si potesse fare male, i clienti sono sotto la mia responsabilità e ho cercato subito di fermarlo”. Il compagno di Libera si è alzato e per fortuna ha avuto la meglio, riuscendo a placarlo, difendendo innanzitutto la sua donna . Ma la furia dell’assalitore non lo ha lasciato illeso. Libera e il compagno sono stati ripetutamente presi a calci e spintonati, una zuffa che ha costretto la signora a chiamare i carabinieri che si sono, pochi minuti dopo, recati sul posto per raccogliere testimonianze e generalità, anche se l’uomo ormai se n’era già andato.

“Oggi alcuni clienti mi hanno detto che questo signore è poi andato a far visita ad altri bar della zona, – continua la barista – ha suonato a diversi campanelli e importunato molte altre persone. Una mia cliente mi ha riferito che è addirittura venuto sotto casa sua a tirare calci alla sua porta”. Il coraggio e la freddezza della barista in quel momento, ha permesso di allontanare poi l’uomo evitando che qualcuno si facesse ancora più male.

La titolare del bar ha tenuto a precisare che si tratterebbe di un caso isolato: “Ho avuto paura in quel momento, sì, e tutt’ora raccontarlo mi fa un certo effetto. Ma penso anche che non accadrà ancora. Non permetterò che una brutta serata mi metta addosso timori e che condizioni il mio lavoro. Sono fiduciosa che cose del genere non si riproporranno, anche perché credo e spero che le pattuglie ora vigilino di più”. Nel frattempo sono intervenuti in strada moltissimi testimoni e curiosi che, vedendo la vettura dei carabinieri, hanno cercato di capire cosa fosse accaduto. L’intervento di un’altra barista ha dato altri elementi utili all’indagine. Ha confermato di conoscere il presunto aggressore, in quanto suo cliente abituale, riferendo che qualche ora prima era stato nel suo locale per la consumazione di alcolici. “Si tratta di un uomo che ieri sera era in evidente stato di alterazione psicofisica, solitamente non dà fastidio, era la prima volta che lo vedevo in quel modo”.

 

Laura San Brunone

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