Prima di sparare con la pistola d’ordinanza, i carabinieri avevano utilizzato il taser, che lo aveva fatto accasciare sull’asfalto. Ma lui è riuscito ad alzarsi ed uno dei militari è stato costretto a fare fuoco. Anche se le forze dell’ordine mantengono il massimo riserbo per avere il tempo di ricostruire la sparatoria che oggi, 24 aprile è avvenuta in via Crosara a Fara Vicentino, sulla provinciale, a poca distanza dalla rotonda della zona industriale, affiorano dei particolari sulla vittima, che arrivava dal centro di Breganze. Due testimoni  riferiscono che era scalzo ed era alterato. Parlava in arabo e urlava guardando verso il cielo “Allah Akbar” , ma pronunciava anche frasi sconnesse il nord africano che nemmeno il taser aveva stordito. “Era strano, era scalzo e uscendo dalla Coop di Breganze lo avevamo notato – raccontano due breganzesi . Non passava inosservato perchè aveva quella strana veste scura, una tunica grigia, e con i piedi nudi era incurante delle pozzanghere d’acqua che si erano formate con la pioggia. Mai avremmo immaginato un epilogo del genere. Lo avevamo notato nei pressi della Cantina Beato Bartolomeo”.

L’uomo ha poi proseguito a piedi imboccando la provinciale che collega Breganze con Fara Vicentino e sul suo cammino ha danneggiato con un oggetto che aveva tra le mani una vettura il cui proprietario ha chiamato i carabinieri. Erano le 11 quando i due militari dell’Arma hanno intercettato la vittima di quella che è stata una vera e propria sparatoria con un bilancio gravissimo. Gli abitanti della zona hanno udito una decina di colpi provenire da via Crosara dove lo straniero non si è fermato quando i carabinieri gli hanno intimato di farlo. Sono diversi i testimoni che hanno sentito i due carabinieri dirgli: “Fermati, fermati, fermati. Non solo non l’ha fatto, si è impossessato dell’arma di ordinanza di uno di loro ed ha iniziato a fare fuoco colpendo l’agente Alex Frusti, in servizio al Comando Nord Est Vicentino della Polizia Locale: due i colpi che hanno attinto il poliziotto colpito al torace e ad un piede. Il proiettile gli è stato estratto nel corso di un intervento chirurgico all’ospedale di Santorso dove si trova ricoverato in prognosi riservata. Frusti non è in pericolo di morte e il suo quadro clinico è stazionario.

L’agente si trovava lì perchè fa servizio proprio in quella zona e non ha esitato ad intervenire quando ha capito che i due carabinieri erano in difficoltà con uno squilibrato. Ad avere la peggio è stato proprio lui e non è stata semplice l’impresa dei due militari dell’Arma, che inizialmente avevano provato con il taser a bloccare quell’uomo fuori controllo. La pistola a impulsi elettrici lo ha fatto accasciare al suolo, ma l’uomo si è rialzato subito con la pistola ancora in pugno ed il carabiniere ha dovuto fare fuoco uccidendo quella scheggia impazzita che avrebbe potuto fare altro male. Durante la colluttazione la vittima sembrava avere una forza disumana, si dimenava come un serpente ingestibile. I due militari in pattuglia non sono due novelli dell’Arma, tutt’altro, sono due carabinieri con grande esperienza di servizio, che hanno avuto a che fare con un soggetto molto pericoloso. Lo dimostra anche il fatto che la vittima sia riuscita a ‘scarrellare’  la pistola semiautomatica sottratta al carabiniere. Gesto non semplice per chi non ha dimestichezza con le armi da fuoco.

“Quello che è accaduto era imprevedibile – ha dichiarato il sindaco di Fara, che dopo essere stata messa al corrente dei fatti, si è precipitata sul “teatro” del fatto di sangue – , sento di esprimere vicinanza alla Polizia Locale per il ferimento di alex Frusti che conosco benissimo e all’Arma dei Carabinieri, che si è imbattuta in un uomo pericoloso”.

Per eseguire i rilievi scientifici è stata transennare l’intera strada, che sarà interdetta fino a tarda sera.

Sul posto, oltre al Comandante della Polizia Locale Nord Est Vicentino Giovanni Scarpellini, anche il comandante della compagnia di Thiene Ambrogio Maggio. L’ambulanza del 118 ha trasportato l’agente all’ospedale Alto Vicentino, mentre il sopralluogo del pm di turno della Procura di Vicenza ed il medico legale hanno lavorato fino a tardi. Preziosa la testimonianza di chi si trovava sul posto ed ha potuto raccontare cosa è accaduto in quegli attimi concitati in cui quell’uomo, che risiede non molto distante, è stato ucciso dopo aver colpito ad altezza uomo l’agente. Avrebbe potuto continuare a fare fuoco se non fosse stato fermato e secondo la ricostruzione dei fatti, i carabinieri, utilizzando il taser, hanno messo in atto la procedura prevista.

Natalia Bandiera (ph Lovato e Bellavita)

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