Sarà un’inchiesta disposta dalla Procura di Vicenza, ma la vicenda avrà sviluppi anche internamente al  carcere San Pio X, a fare luce sulle ultime ore di vita di Gelindo Renato Grisotto, 53enne di Marano Vicentino arrestato ieri per l’omicidio del vicino di casa in via Molinetta e trovato impiccato questa mattina alle 5 nel vano doccia della sua cella nel carcere di Vicenza.

Per lui il magistrato aveva richiesto sorveglianza vista la “situazione di fragilità psicologica”.

Come ha fatto l’uomo, che avrebbe dovuto essere sorvegliato a vista ad avere il tempo di suicidarsi, utilizzando i suoi stessi indumenti, che si sono trasformati nell”arma’ , con ha deciso di far4la finita? Eppure, la Procura e gli stessi carabinieri di Thiene, che hanno seguito il caso di Marano, avevano informato ufficialmente il personale carcerario dei problemi di depressione dell’indagato. Questa mattina la tragica scoperta, con il corpo di Grisotto, che ieri aveva confessato con dovizia di particolari la sua responsabilità nella morte del vicino Mario Valter Testolin, impiccato con i pantaloni ad una trave.

Immediati  i soccorsi, ma per il 53enne, che da subito non aveva dato segni di vita, il medico ha constatato il decesso dopo disperati tentativi di salvataggio.

Sarà lo stesso sostituto procuratore dell’indagine relativa all’omicidio di Testolin a coordinare quella sulla morte di Grisotto, che grazie all’acquisizione di documenti, rilievi fotografici e assunzione di informazione è finalizzata ad accertare eventuali omissioni o negligenze. Al momento, la Procura non specifica se ci sono iscritti nel registro di questa inchiesta, della quale è stato subito informato il ministero di Grazia e Giustizia, che potrebbe inviare degli ispettori. Perchè, nonostante i dipendenti del carcere berico fossero stati informati dei problemi depressivi di cui soffriva Testolin, non è stato sottoposto ad una sorveglianza attenta, che avrebbe potuto salvargli la vita. Il medico di famiglia lo aveva detto chiaro: l’indagato aveva sofferto di depressione e gli era stata anche consigliata una visita specialistica, che non avrebbe mai fatto.

Sul corpo di Grisotto, fa sapere la Procura di Vicenza,  verrà effettuata l’autopsia.

L’omicidio

Grisotto era stato portato nel carcere di Vicenza con provvedimento di fermo in quanto ritenuto responsabile dell’omicidio premeditato del vicino di casa Mario Valter Testolin, 67enne residente nell’area di corte in via Molinetta a Marano.

I Carabinieri erano risaliti subito a Grisotto, il quale ha poi ammesso di aver sparato due colpi con un fucile artigianale, colpendo la vittima prima alla schiena e poi, dopo che probabilmente Testolin si era girato verso il suo aggressore, al torace, dove sono stati lesi organi vitali.

Immediato il sequestro del fucile, riposto nell’auto di Grisotto.

Secondo la prima ricostruzione, confermata da Gelindo Grisotto nel corso dell’interrogatorio, la causa dell’omicidio era riconducibile a precedenti contrasti tra l’omicida e la vittima, connessi alla vendita di un terreno agricolo da parte di Grisotto, che avevano dato luogo anche una controversia giudiziaria in sede civile.

Grisotto, che viveva in casa con moglie e figli anche se di fatto separato dai familiari, ha ricostruito con precisione i vari passaggi che avevano preceduto l’omicidio: “l’uomo aveva raggiunto con l’ auto la vittima mentre era intenta ad eseguire operazioni di carico di una cisterna collegata al mezzo agricolo, con la deliberata volontà di fare uso della rudimentale arma da fuoco che aveva portato con sé unitamente a quattro munizioni, raccontando anche dell’ antico e mai sopito rancore che nutriva nei confronti di Testolin per torti subiti in seguito alla stipulazione dell’atto di  compravendita ed alle iniziative in sede giudiziaria intraprese dalla vittima”.

Grisotto aveva dichiarato di non essere sottoposto a terapie, ma il medico, sentito subito ieri dai Carabinieri, aveva confermato di avergli prescritto un consulto in un centro specialistico, senza che l’indicazione avesse avuto seguito da parte del paziente.

L’interrogazione parlamentare. Erik Pretto (Lega): “Si poteva evitare?”

Erik Umberto Pretto, deputato della Lega di Marano Vicentino, presenterà interrogazione in merito alla “duplice tragedia che ha sconvolto Marano Vicentino”.

Il parlamentare del Carroccio si chiede se l’intera vicenda fosse evitabile. “A Marano Vicentino due fatti di cronaca che lasciano tutti noi sgomenti – ha dichiarato – Un paese certamente non abituato ad episodi simili, che perde due cittadini e si interroga su quanto è avvenuto. Per questo motivo depositerò un’interrogazione parlamentare al fine di capire se sia stato fatto tutto il possibile per evitare questa duplice tragedia, che ha distrutto due famiglie e lasciato sotto shock un’intera comunità. Dopo un omicidio avvenuto per futili motivi, il reo-confesso è stato condotto in carcere e in poche ore è riuscito a togliersi la vita. Una situazione che certamente aveva bisogno di una particolare attenzione, visto che il suicida proveniva da una situazione personale e familiare problematica e nota alle istituzioni. Nessuna sterile polemica ma chiarezza per i parenti e per tutta la comunità. Esprimo vicinanza e cordoglio ai famigliari delle vittime e una preghiera per i nostri due concittadini”.

di Redazione Altovicentinonline

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia