Era arrivato in condizioni disperate dopo quel volo di quasi 6 metri da una piattaforma sulla quale stava eseguendo dei lavori di manutenzione all’interno della ditta Agco Spa di Breganze.

Giovanni Manente, 35 anni, dipendente di un’azienda esterna padovana, non ce l’ha fatta e nonostante l’intervento chirurgico, al quale era stato sottoposto dopo il trasporto al San Bortolo di Vicenza in elisoccorso, ha chiuso gli occhi per sempre. Il giovane operaio, nella giornata di lunedì. Era rimato vittima di un incidente sul lavoro ed aveva battuto violentemente la testa procurandosi un gravissimo trauma cranico.

I medici del 118 avevano capito subito che il quadro clinico era drammatico, ma i parenti del 35enne hanno sperato fino alla fine che riaprisse gli occhi.

La Procura di Vicenza ha aperto un’inchiesta come atto dovuto sull’incidente sul lavoro. I tecnici dello Spisal ed i Carabinieri della compagnia di Thiene hanno eseguito dei sopralluoghi all’interno dell’azienda Agco (ex Laverda), per verificare se i dispositivi previsti dalla legge 626 fossero in atto.

Le reazioni dei sindacati: “La soluzione è solo la prevenzione”

Si allunga ancora una volta il triste elenco di vittime sul lavoro. Ci stringiamo al fianco della famiglia – dicono Morgan Prebianca di Fiom-Cgil, Stefano Chemello di Fim-Cisl e Carlo Biasin di Uilm-Uil – ma ancora una volta si apre la questione appalti. Come organizzazioni sindacali lo evidenziamo da tempo e lo abbiamo messo tra i punti di intervento al tavolo neocostituito nei mesi scorsi presso la prefettura di Vicenza. Un tavolo che coinvolge tutti i soggetti interessati alla sicurezza tra cui le associazioni datoriali e gli organi di controllo pubblico”. E aggiungono: “Bisogna fare presto, bisogna mettere in atto tutte le azioni per provare a fermare questa tragica sequenza di infortuni”. Per FIM, FIOM, UILM le soluzioni sono nella ‘piattaforma della sicurezza’ già proposta da tempo alla Regione Veneto e alle associazioni imprenditoriali, ormai non è più tempo di parlare o discutere ma agire. “Per fare prevenzione bisogna istituire la rilevazione dei ‘mancati infortuni’, attivare i Break formativi e consolidare la formazione e l’informazione fatta ai lavoratori che deve essere costante e ripetuta nel tempo – spiegano i tre sindacalisti – E’ assolutamente necessario potenziare il ruolo degli RLS e RLST, rappresentanti dei lavoratori sulla sicurezza, e incrementare nel contempo la collaborazione sinergica con gli SPISAL. A proposito dello Spisal Biasin, Chemello e Prebianca pongono l’accento sul loro rafforzamento e sull’urgenza di potenziare gli org anici. Assunzioni già da tempo previste nel Piano Strategico regionale su Salute e Sicurezza. “A seguito di questo ennesimo tragico evento, come FIM FIOM UILM VICENZA proseguiremo con la campagna di sensibilizzazione sul tema Salute e Sicurezza sul Lavoro con i lavoratori di tutte le aziende vicentine”.

di Redazione Altovicentinonline

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