L’obiettivo è avere meno accessi ai Pronto Soccorso e distinguere covid da normale influenza.

Parte ufficialmente lunedì 12 ottobre la campagna vaccinale anti influenzale della Regione Veneto. 1 milione e 320mila dosi, 500mila in più rispetto alle 800mila dell’anno scorso, in gran parte già distribuite e gratuite per chi ha più di 60 anni.

Il tutto è stato presentato dal dottor Michele Tonon, della Direzione Prevenzione della Regione Veneto.

Si punta a difendere i soggetti più deboli dalle complicanze, contenere gli accessi ai Pronto Soccorso, e supportare la diagnosi differenziale con Covid-19 (che ha vari sintomi in comune) e la conseguente gestione dei casi sospetti.

La campagna vaccinale antinfluenzale per la stagione 2020/2021 si caratterizza per alcuni elementi peculiari rispetto alle stagioni precedenti tra i quali lo scenario epidemiologico e le misure igienico-comportamentali da adottare per ridurre il rischio di diffusione di COVID-19, l’aumento di richieste a livello internazionale di vaccino, gli obiettivi di copertura vaccinale fissati e l’allargamento dell’offerta vaccinale gratuita a partire dai 60 anni di età.

Come previsto dal Piano Sanitario Nazionale e ribadito dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019, il principale obiettivo operativo per i Servizi Vaccinali è il raggiungimento di una copertura vaccinale della popolazione dei 65enni pari ad almeno il 75%.

L’offerta vaccinale prevede un’organizzazione per priorità che saranno valutate e modulate nell’organizzare l’offerta da parte delle singole Aziende Ulss sulla base dell’andamento della campagna sulla propria realtà territoriale.

Le categorie da vaccinare, in ordine di priorità sono gli operatori sanitari, gli ospiti delle Strutture Residenziali, i soggetti a partire dai 60 anni di età, le donne in gravidanza, i soggetti affetti da patologie croniche che aumentano il rischio di complicanze da influenza, i bambini dai 6 mesi ai 6 anni di età, i familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato), i soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e altre categorie di lavoratori, i donatori di sangue, il

personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.

La campagna di vaccinazione antinfluenzale viene realizzata dai Servizi Igiene Sanità Pubblica (SISP) delle Aziende ULSS insieme ai Medici di famiglia, che si trovano in una posizione privilegiata per conoscere i bisogni di salute dei propri assistiti ed offrire attivamente la vaccinazione agli ultrasessantenni e alle categorie a rischio. I Pediatri di libera scelta collaborano con i Servizi di Sanità Pubblica per la vaccinazione dei bambini.

Le indicazioni per prevenire il contagio

Lavarsi spesso le mani, gesto semplice ed economico, ma che costituisce una delle pratiche più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni, anche negli ospedali (in assenza di acqua l’uso di gel alcolici). Coprirsi bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, restare in isolamento a casa nella fase iniziale delle malattie respiratorie, specie febbrili, evitare il contatto stretto con persone ammalate, mantenere una distanza di almeno un metro da altre persone, evitare posti affollati, ridurre il tempo di contatto stretto con persone malate e usa sempre la mascherina, evitare di toccarsi occhi, naso o bocca.

La Direzione regionale Prevenzione ricorda infine che le mascherine chirurgiche indossate da persone con sintomatologia influenzale possono ridurre le infezioni tra i contatti stretti.

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