Tre dei cinque componenti della gang fermata ieri sera alla stazione dei treni dopo avere rapinato una donna di 93 anni in via Roma, sono stati rimessi in libertà. Due sono stati accompagnati in un istituto per minori trevigiano, dopo che il pm di turno ha autorizzato l’arresto.
Thiene si sveglia stordita e disorientata dopo la vile aggressione ai danni di Lidia Manetto,  spedita in ospedale dai 5 minorenni, tutti residenti nell’hinterland scledense e che credevano di farla franca, perchè non conosciuti a Thiene.
Dopo averla scaraventata a terra, procurandole la frattura di un braccio e ferite su varie parti del corpo, la gang che aveva strappato alla donna la borsetta contenente pochi spiccioli ed il cellulare, sono stati rintracciati alla stazione dei treni con il bottino ancora addosso. Avevano portafoglio e il telefono dell’anziana. Si erano disfatti solo della borsa che ritenevano ingombrante, gettandola in un cassonetto dei rifiuti.
 I carabinieri, grazie a delle segnalazioni di alcuni testimoni che si sono rivelate preziosissime, li hanno bloccati e portati negli uffici di via Lavarone. Lì è stata ricostruita la dinamica di quella che è stata configurata come rapina ed è emerso il ruolo primario dei due per i quali è scattato l’arresto. Il pm ha ritenuto di secondo ruolo la complicità degli altri tre, che se la sono cavata con la denuncia in stato di libertà.
La vecchietta sotto choc e dolorante è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale di Santorso, dove è stata giudicata guaribile nel giro, ma non di meno di 30 giorni. La notizia, omessa dai carabinieri della compagnia di Thiene, nonostante la gravità di un fatto a cui non è abituata la cittadinanza, ha fatto il giro del web grazie al post di facebook di un thienese rimasto colpito dalla scena della signora aggredita in via Roma, a due passi dal Duomo. In pieno giorno perchè non erano nemmeno le 16.
La stampa è venuta a conoscenza dei fatti verso le 19 e non è stato facile comunicare con i carabinieri che non hanno fornito dettagli, nè le iniziali dei responsabili del gravissimo fatto di cronaca. Quello che trapela è che i 5 giovani, alcuni di origine magrebina, sono arrivati a Thiene, dove hanno preso di mira la signora, che si stava recando in chiesa per una riunione perchè Lidia Manetto è molto impegnata nell’attività di volontariato. Una donna indipendente, ma che si muove con un bastone vistoso. Nemmeno la sua andatura faticosa sulla strada ha fermato l’intento criminale dei delinquenti che con spregiudicatezza, hanno afferrato la sua borsa, facendola cadere per terra, dove ha sbattuto il capo, procurandosi una vistosa ferita. Una scena orribile quella che si è presentata dinanzi agli occhi dei primi soccorritori che hanno confortato Lidia Manetto, che si lamentava per i dolori.
Nell’Altovicentino c’è un chiaro problema con baby gang che, conosciute e monitorate a Schio, il pomeriggio, vanno in trasferta in altri comuni dove non si fermano dinanzi ad i loro propositi criminali. Una condotta delinquenziale che sta creando problemi anche nella comunità magrebina del territorio. Cani sciolti e irrispettosi delle regole, che stanno procurando disagio in chi non ne può più di questi fatti, i più vili, i più fastidiosi e intolleranti , specie quando le vittime sono persone indifese come Lidia Manetto. Ne è l’esempio quanto accaduto il 6 febbraio scorso, quando un adolescente è stato bloccato in via dei Tigli da un terzetto di coetanei, che con la scusa di una sigaretta, gli hanno sfilato il portafogli contenente 90 euro, somma destinata al pagamento della quota mensile della palestra. Il giovane disperato è stato subito rincuorato da un gruppo di magrebini maggiorenni, che vedendolo provato, gli hanno chiesto cosa fosse accaduto. Dopo le spiegazioni del ragazzo, sono stati loro stessi a mettersi sulle tracce dei responsabili, che hanno rintracciato e costretto a consegnare il denaro sottratto al giovane, dietro la minaccia di denunciarli alle forze dell’ordine.
di redazione AltovicentinOnline
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